CHI ENTRA IN EUROPA DEVE RICONOSCERE GENOCIDI E PULIZIE ETNICHE
Comunicato stampa della Presidenza ANVGD
In perfetta coerenza con la tradizione di libertà e di difesa dei diritti
umani il Congresso americano nei giorni scorsi ha negato la nomina ad
ambasciatore nella Repubblica Armena di Richard Hoagland, per aver negato
il genocidio armeno tra il 1896 e il 1916, in cui persero la vita più di
un milione di persone e tre milioni almeno furono cacciati dalla terra
natale dalle persecuzioni turche.
La Francia ha dedicato un giorno della memoria al genocidio armeno e il
Parlamento di Washington si accinge a fare altrettanto.
I Paesi che vogliono entrare nella UE ed essere definiti «europei» devono
riconoscere i genocidi del passato e inchinarsi davanti ad essi.
Vale per la Turchia di oggi, ma anche per la Croazia, che deve
riconoscere, in uno spirito di sincera riconciliazione, la pulizia etnica
subita dagli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia al termine
della seconda guerra mondiale ad opera del regime comunista di Tito.
Se la Croazia democratica di oggi è cosciente di non aver nulla da
spartire con quel regime, non dovrebbe avere difficoltà a riconoscere
l’amara e tragica vicenda delle Foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata, come
l’Italia democratica ha saputo riconoscere i suoi torti storici verso i
popoli della ex Iugoslavia.
On. Lucio Toth
Roma, 6 agosto 2007