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Torino, distrutta di nuovo la lapide ai Martiri delle Foibe – 08feb13

È stata distrutta in un raid nel corso della notte la lapide dedicata ai martiri delle foibe, nella zona nord di Torino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, a cui competono le indagini, e la polizia municipale, che ha trasportato quel che resta del monumento in un magazzino comunale. L’attentato è avvenuto a due giorni dal Giorno del ricordo, che commemora proprio le vittime dei massacri delle foibe. Sempre a Torino, in occasione del Giorno della memoria, erano state imbrattate alcune lapidi dedicate agli ebrei.

La targa era stata eretta nel cuore del quartiere di Lucento in ossequio alla storia e alla cultura della più numerosa comunità istriana di Torino che negli anni ’50 si raccolse nel Villaggio Santa Caterina.

Non è la prima volta che viene distrutta. Era già successo nel 2011, anche in quel caso a ridosso del Giorno del ricordo. Danneggiata a martellate, era stata anche imbrattata con la scritta «Carogne, tornate nelle fogne», accompagnata dalla lettera “A” cerchiata, simbolo degli anarchici.

 

Riparata e rimessa al suo posto, oggi è stata nuovamente distrutta.

 

“Un gesto infame, che merita una ferma condanna”. Cosi’ il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, sulla distruzione della lapide a Torino. “C’e’ in generale un ripetersi di episodi di violenza in citta’ – conclude Cota –  che non va assolutamente sottovalutato”.

 

“Qualche giorno fa una svastica disegnata sulla lapide che ricorda il sacrificio di quattro partigiani, la notte scorsa la distruzione della targa dedicata alle vittime delle foibe: una tragica e stupida forma di par condicio dell’intolleranza, un atto che scaturisce dall’ignoranza, uno sfregio che interroga tutti noi sull’esigenza di educare le giovani generazioni al rispetto dei diritti umani, civili e politici ed alla tutela delle minoranze”: è questo il commento del presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e del presidente del consiglio provinciale Sergio Bisacca alla notizia della distruzione della lapide.

 

(fonte La Stampa, Adnkronos, la Repubblica)

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