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Tavolo Governo-Esuli: gli esiti su profughi e pensioni

Figli di profughi e provvidenze di carattere sociale e assistenziale: questi i due temi affrontati oggi, 7 maggio, a Roma, durante la riunione del Gruppo di Lavoro con il quale, di fatto, continuano gli incontri in margine al Tavolo di coordinamento tra Governo ed Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati del marzo scorso. Si tratta di assisi che dovrebbero portare a definire delle precise strategie di soluzione dei problemi posti dagli Esuli.
All’incontro di ieri, i partecipanti – Federazione con Lucio Toth e Giorgio Varisco e specialisti delle altre Associazioni, Vipsania Andreicich, Roberto Berri, Giorgio Ladillo, Massimiliano Lacota e Enrico Neami – sono stati salutati dal Prefetto Perla Stancari, ed hanno affrontato innanzitutto il problema delle pensioni e delle perequazioni, alla presenza di funzioni del Ministero dell’Interno, del Lavoro e dell’INPS. 
Il problema posto è quello del riconoscimento dei benefici di legge per gli esuli che patirono il carcere duro nell’ex Jugoslavia, per gli optanti che lavorarono nell’amministrazione pubblica jugoslava prima dell’esodo, nonché per coloro che dovettero colmare il periodo di servizio militare coatto in Jugoslavia, prima di lasciare il territorio. Il dibattito sulla mancata applicazione della legge ha già prodotto delle reazioni che in questa sede sono state presentate.
Così l’ANVGD ha annunciato la petizione, a firma dei diretti interessati, che chiedono venga applicata la recente sentenza della Cassazione sulla materia specifica, nella quale è stato affermato che il diritto alla maggiorazione di cui alla legge 140/85, deve essere, anche per i soggetti pensionati dopo il 1985, dello stesso importo applicabile ai pensionati che ne hanno fruito fin dall'anno della sua istituzione.
I pensionati, aventi diritto alla maggiorazione di cui alla legge 140/85, avevano inoltrato una richiesta all'INPS per ottenere l'aumento della maggiorazione come indicato dalla sentenza della Corte di Cassazione. L'INPS non ha infatti finora accolto tali domande, adducendo come motivazione che la sentenza della Corte di Cassazione ha efficacia solo tra le parti costituite.
L'Unione degli Istriani, sempre per risolvere tale problema, ha confermato di aver fatto ricorso a vie legali per ottenere l’applicazione del diritto.
Il secondo tema dell’incontro, ovvero il riconoscimento della qualifica di profugo ai figli degli esuli, si riallaccia alla legge Benvenuto ed è stato posto alla considerazione dei funzionari preposti affinché venga data una valutazione.

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