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Stocovaz: rifarò il muro della discordia (Voce del Popolo 25 set)

BUIE – Qualcuno l'ha buttata sul nazionalismo, sulla mancanza del senso di convivenza, ingigantendo la cosa a livello nazionale, riferendone perfino sui telegiornali. Tant’è che la notizia è stata diffusa ieri l’altro anche dall’agenzia di stampa nazionale Hina. Ma le cose non stanno così. Il professor Claudio Stocovaz, preside della Scuola media superiore in lingua italiana "Leonardo da Vinci" di Buie, che ieri ha convocato molti giornalisti della carta stampata e delle Tv croate, circa il muro che divide le due scuole medie di Buie, quella italiana e quella croata, e che è stato spaccato a pugni e calci dagli alunni della seconda classe, è stato categorico: "Ho già chiamato la ditta che aveva eretto il muro, per farlo smontare, visto che è in carton gesso, in modo da sostituirlo con un'altro in mattoni, che sarà dunque fisso”.

“Il muro è stato spaccato in due occasioni, e questo dimostra la cultura e l'educazione ricevuta da certi alunni dell'altra scuola. La ‘Leonardo da Vinci’ non ha leso la Legge sulla proprietà, anzi, alla scuola croata ha dato anche di più di quello che doveva” – ha dichiarato Stocovaz nel corso della conferenza stampa”. “L'argomento – ha aggiunto – è stato politicizzato oltre al dovuto; è stata chiamata in causa la ‘convivenza’ che non c'entra con il problema dell'ordine e della disciplina nella scuola. Alla scuola croata, che dispone di un’uscita d’emergenza dalla parte nostra, non abbiamo tolto nulla. La nostra scuola ha le lezioni al mattino, quella croata spesso al pomeriggio, la qual cosa permette ai loro alunni di circolare nella nostra scuola, e questo sappiamo tutti bene che cosa significhi. Ognuno la può pensare come vuole, ma la verità è chiara. Ora il muro che era provvisorio, sarà sostituito con uno fisso, in mattoni. Vista la situazione non possiamo fare diversamente. Romperlo non è stato un atto di coraggio, ma di vandalismo, e questo deve essere chiaro a tutti."

A Buie i pareri sull'argomento, estremamente delicato, sono discordanti. C'è chi la pensa in modo diverso, da quello di Stocovaz, soprattutto in sede di Consiglio municipale, dove è stata richiesta la demolizione del muro e pretese le dimissioni del preside. Certo è che ora è stato innescato un meccanismo sensibile a qualsiasi polemica, destinato a durare nel tempo. Un meccanismo che divide anche le persone, oltre che le due istituzioni, motivo per cui sarebbe utile e giusto, non affrettare alcuna conclusione. Anche perché, se il muro in mattoni sarà effettivamente costruito, le reazioni in sede di Consiglio cittadino con molta probabilità non si faranno attendere.

Franco Sodomaco

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