Doveva essere una serata dedicata alle celebrazioni del 90° anniversario di fondazione della Società Nautica “G.Pullino”, così recitava l’invito del Panathlon di Trieste, e invece l’improvvisa e prematura scomparsa di Emilio Felluga ha trasformato l’evento in uno struggente ed appassionato ricordo del dirigente sportivo. “La rinascita di un sodalizio che nonostante l’esodo ricopre tutt’ora una posizione di prestigio nel mondo del canottaggio”, così ha scritto Sauro Bacherotti nel ricordare la Pullino, una rinascita della quale Emilio Felluga è stato un protagonista. Nel racconto di Franco Stener, relatore per la serata, si snodano gli anni prima della guerra con la vittoria olimpica del 1928, il cambio del nome in “Giovanni Delise” nell’epoca difficile dell’occupazione titina, la convivenza con la società triestina Adria, che ospitò a lungo la Pullino, condividendone anche i successi, la ricostituzione a Muggia nel 1960, fino alla nuova canottiera inaugurata nel 1981. Stener racconta del contributo di Felluga in questa lunga e non sempre facile impresa, che lottava sempre affinché la società riuscisse a sopravvivere da sola, con il sacrificio di tanti volontari e con l’aiuto degli amici, i progetti di Emilio erano sorretti dalla forte caparbietà nel realizzarli.
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