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Slovenia: cresce intolleranza verso italiani (Il Piccolo 07 mag)

CAPODISTRIA Tutela della minoranza italiana in Slovenia, le cose non funzionano. È quanto emerge, con molta chiarezza, dalle osservazioni raccolte dall'Unione italiana e dalla Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana sull'attuazione delle disposizioni della Convenzione quadro sulla tutela delle minoranze nazionali. Il documento preparato dalle due istituzioni minoritarie su invito del Ministero della cultura sloveno – in funzione della relazione periodica che Lubiana deve presentare al Consiglio d'Europa – descrive, punto per punto, le lacune nella tutela della Comunità italiana ed evidenzia il divario – spesso molto ampio – tra le norme che regolano lo status della minoranza e la loro effettiva applicazione. «Non e' stato aperto – si legge tra l'altro nel ”Parere” – un dialogo serio con i rappresentanti delle minoranze in relazione al calo numerico degli appartenenti registrato all'ultimo censimento per accertarne le cause ed adottare misure adeguate».

L'opinione pubblica slovena non è inoltre sufficientemente sensibile al problema della non discriminazione su base nazionale, per cui è in aumento, specie nei blog della rete, il «linguaggio ostile» e sono in aumento «fenomeni di intolleranza verso le istituzioni della Cni e le espressioni di bilinguismo visivo, con episodi di imbrattamento sia di tabelle segnaletiche stradali, sia di alcune scuole». Mancano, si legge ancora nel documento, adeguati strumenti tesi a preservare, tutelare e promuovere l'identità storica, culturale, etnica e linguistica del territorio di insediamento della Comunità italiana, si assiste a «tentativi di restringere l'ambito e l'obbligo dell'educazione bilingue», è in corso una «lenta ma progressiva riduzione dell'ampiezza di trasmissione dei programmi italiani della Radiorelevisione di Capodistria», e si «registra l'assoluta carenza nell'applicazione delle disposizioni inerenti il bilinguismo». Il documento ha ottenuto luce verde dal Consiglio della Can costiera ed è stato inviato al governo sloveno.

La minoranza è preoccupata anche per l'annunciato accorpamento di alcuni uffici governativi, per cui rischia di restare senza un importante interlocutore e punto di riferimento a Lubiana, ossia l'Ufficio governativo per le minoranze, che dovrebbe essere inglobato in una specie di Servizio del governo per i diritti umani, che si occuperebbe sì di minoranze ma anche di pari opportunità, di rapporti con le comunità religiose e di tutela della segretezza dei dati. Per discutere di tutte queste questioni la Can ha chiesto un incontro con il premier Borut Pahor, ma è passato un mese e non ha ancora ricevuto risposta. Il Consiglio della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana ha infine deciso di sollecitare nuovamente la Radiotelevisione di Slovenia e il Ministero della cultura a rispettare la legge sui dipendenti pubblici che prevede il pagamento di un supplemento per il bilinguismo per i dipendenti dei programmi dei centri radiotelevisivi di Capodistria e Lendava che nel loro lavoro quotidiano usano regolarmente, oltre allo sloveno, le lingue delle minoranze autoctone riconosciute in Slovenia, vale a dire l'italiano e l'ungherese. Questo supplemento non è stato ancora mai corrisposto a chi ne ha diritto, anche se doveva essere nelle buste paga fin dall'agosto 2008. scorso.

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