L’Unione degli istriani ha pubblicato finora 132 libri, fa uscire 15 periodici. L’Anvgd ha a Trieste il Centro di cultura multimediale. La Fondazione Rustia Traine di Renzo de’ Vidovich (presidente dei Dalmati italiani) ha edito «La falsa verità sul tenente Casciana» di Sergio Siccardi con documenti sull’incendio all’ex Balkan. L’Associazione delle comunità istriane ha un coro, una compagnia in dialetto, un giornale. Tutti i giornali in centinaia di copie vengono spediti anche agli istriani all’estero. Un gran lavoro. Ma chi ufficialmente cura l’istruzione in lingua italiana è l’Università popolare, di cui ora è presidente Silvio Delbello: 30 scuole italiane in Istria dall’asilo in su, con insegnanti italiani da inviare a rinforzo, e spese pagate a metà tra Italia, Slovenia e Croazia.
«Il nostro compito è mantenere viva la lingua – dice Delbello -, lavoriamo in collaborazione con l’Unione italiana, diamo borse di studio, aiuti finanziari, libri di testo. Per gli insegnanti locali organizziamo corsi di aggiornamento e seminari in varie parti d’Italia». Poi ci sono i corsi per tutti, a Trieste. E infine il premio letterario «Istria nobilissima», che ora subirà qualche ammodernamento. Delbello, nel proprio ruolo istituzionale, si mantiene per il resto in ombra. Dice solo: «Neanche Dio è perfetto. E comunque è più facile mettere d’accordo gli Stati che la gente». (g. z.)
