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Scoperto in Serbia gulag titino per tedeschi (Storia in Rete 11 lug)

L’acquisto di una fattoria abbandonata da parte dell’imprenditore Mitar Tasovac ha condotto alla scoperta di un orribile capitolo dimenticato della storia serba: la persecuzione nei confronti dei cittadini di etnia tedesca dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Secondo il quotidiano statunitense “Los Angeles Times”, Tasovac ha infatti scoperto che il complesso – situato nella periferia della città di Sremska Mitrovica, a una settantina di chilometri ad ovest di Belgrado – era stato usato come gulag per l’internamento di civili tedeschi. Circa duemila di costoro – in buona parte bambini – morirono di freddo, fame e maltrattamenti nei mesi immediatamente successivi alla fine della guerra. “Circa 52 mila civili perirono nel 1945-’47 nei vari campi in Iugoslavia” ha dichiarato Hans Supritz, presidente dell’Associazione Suebi del Danubio, che riunisce i rappresentanti dei resti delle varie comunità germaniche che prima popolavano ampiamente il bacino danubiano e che ora sono pressoché scomparse. Come già “Storia in Rete” aveva scritto sul numero 30, dei circa 520 mila tedeschi di iugoslavia, almeno 300 mila furono espulsi dal paese, dopo essere stati privati d’ogni bene. Degli altri 200 mila, alcuni si stabilirono nel paese comunista, per poi emigrarne un po’ per volta fino a ridursi a meno di diecimila; gli altri furono uccisi dagli slavi inferociti per la dura occupazione del 1941-’44, o morirono nei gulag di Tito servendo come lavoratori coatti. Il “Los Angeles Times” accenna anche alla sorte degli italiani di Istria e Dalmazia, scrivendo che “un numero analogo di italiani fu espulsa da Croazia e Slovenia”.

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