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Schianto in moto: due triestini morti a Parenzo (Il Piccolo 06 lug)

di MATTEO UNTERWEGER

Una frenata che non riesce, la moto che scivola finendo in mezzo all’incrocio e va a scontrarsi contro un’auto in transito. Un botto tremendo, quello che sabato notte poco dopo le 23 è costato la vita a due motociclisti triestini, Felice Guastafierro di 36 anni e Duscia Drago di 33, la donna che viaggiava assieme a lui.

Il terribile incidente è avvenuto in Croazia nei pressi di Torre, località vicina a Parenzo. Stando alla ricostruzione fornita dalla polizia locale, diffusa attraverso la prefettura di Pola, Guastafierro e la Drago erano in sella alla Suzuki Gsr 600 condotta dall’uomo, quando qualcosa ha fatto perdere al centauro il controllo del mezzo. Assieme a un gruppo di altri motociclisti stavano uscendo proprio dalla stradina che – in direzione opposta – porta a Torre, per raggiungere l’incrocio con la Parenzo-Cittanova. Secondo i poliziotti croati, Guastafierro non sarebbe riuscito a completare la frenata allo stop a causa dell’eccessiva velocità: nella manovra, le ruote della sua Suzuki avrebbero perso aderenza facendola cadere. La corsa della moto, con i due triestini ancora in sella, è così continuata con una scivolata di 20 metri, ben oltre l’intersezione con la strada principale. Tutto è successo nello spazio di pochissimi attimi.

Finita al centro dell’incrocio, la moto è andata a incocciare con violenza sulla parte posteriore destra di una Skoda Octavia di colore rosso condotta da N.A. (la polizia non ha fornito l’identità completa), cittadina croata di 36 anni: l’automobile stava attraversando quel tratto proprio in quell’istante e nulla ha potuto fare per evitare il violentissimo impatto. Felice Guastafierro è morto all’istante, per i traumi riportati nello schianto. Peraltro, secondo quanto riferito dagli agenti croati, pare che il corpo dell’uomo, riverso a terra, sia stato investito da altri mezzi che stavano passando e non sono riusciti ad evitarlo, tanto è stata rapida la dinamica dell’incidente. A confermare questa ricostruzione sarebbero state anche le numerose fratture riportate dal centauro. Dopo il botto, la moto, ormai distrutta, ha continuato a scivolare per alcuni metri lungo la strada secondaria che porta nel villaggio di Abrega.

Immediatamente allertato il pronto soccorso, un’ambulanza è arrivata rapidamente sul luogo dello schianto: i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del trentaseienne triestino, mentre hanno provato in tutti i modi a salvare Duscia Drago, apparsa però subito in condizioni molto critiche. Dopo le prime cure d’emergenza la donna è stata caricata a bordo dell’ambulanza, ma alla fine la disperata corsa verso l’ospedale di Parenzo è risultata vana. Duscia Drago ha cessato di vivere proprio durante il trasporto.

Gli agenti hanno confermato come i due motociclisti triestini stessero viaggiando in gruppo. Altre quattro, infatti, erano le moto assieme alle quali si stavano allontanando da Torre. In prossimità dello stop all’incrocio maledetto tre centauri si sono regolarmente fermati, mentre un quarto ha evitato per pochissimo l’impatto con la Skoda Octavia. Nulla ha potuto, invece, Guastafierro, perché già a terra e impossibilitato a governare la sua Suzuki impazzita.

La notizia della tragedia è stata comunicata nella notte fra sabato e domenica dalla polizia croata alla Questura di Trieste, che ha inviato una sua pattuglia a informare i familiari delle vittime. È stato avviato, da quanto si è saputo, anche l’iter necessario per il recupero delle salme.

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