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Schengen: a Trieste la commemorazione della FederEsuli

Davanti al Museo dell’Esodo in occasione della festa per la caduta dei confini

La serenità del ricordo

A risolvere il problema degli Esuli – dice Dipiazza – deve essere l’Italia

Trieste – Giornata di sole in P.zza Libertà. Un folto gruppo di persone riunite davanti al Monumento che ricorda i 350.000 Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati che hanno risposto all’invito della Federazione delle Associazioni degli Esuli di dedicare una riflessione alla storia del confine orientale che ha determinato le sorti di un popolo e che oggi, grazie all’Europa, scompare.
A prendere la parola sono stati Renzo Codarin, presidente della Federazione, il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, Renzo de’ Vidovich della Fondazione Rustia Traine e dei Dalmati nel Mondo e Paolo Sardos Albertini della Lega Nazionale.
Brevi ma significativi gli interventi. Renzo Codarin ha voluto leggere alcune frasi dai messaggi giunti in questo giorno da parte del senatore Giulio Camber “Ti sono vicino con la preghiera in questa occasione storica e densa di memorie: sempre in attesa di quella Giustizia invocata dall’Arcivescovo mons. Antonio Santin”; da parte del Presidente Riccardo Illy che, già impegnato in altra sede, invia i suoi saluti; dell’on. Sandro Bondi e Isidoro Gottardo di Forza Italia che scrivono tra l’altro “Dobbiamo renderci conto, e spiegarlo al mondo, che a pagare di più, su questo confine sono stati gli istriani, sia che abbiano scelto l’Esilio o di rimanere nelle proprie case” e dell’on. Gianni Cuperlo del PD che sottolinea in un passo del suo lungo messaggio “Certo, è più facile togliere i confini materiali che quelli mentali. La riconciliazione è esigente, richiede da parte di tutti i popoli che abitano queste terre uno sforzo di consapevolezza reciproca e di maturità, soprattutto da parte delle istituzioni e dei ceti politici, perché sono convinto che il senso comune abbia capito molto del passato, dei guasti che ciascun regime ha prodotto, e abbia voglia di guardare alle opportunità del futuro”.
Il Sindaco Roberto Dipiazza non ha mancato, anche in questa occasione, di manifestare il suo affetto nei confronti degli esuli e comprensione per la loro storia. Ma ha ribadito con forza che la caduta dei confini non muta il dovere dell’Italia di rendere giustizia ai torti subiti dalle genti istriane-fiumane-dalmate ed è il “nostro Governo che dovrà rispondere fino in fondo alle vostre richieste”.
In attesa che cada anche il confine con la Croazia, bisogna continuare ad operare per il mantenimento della lingua e della cultura italiana in Adriatico Orientale. “Senza forzature – ha evidenziato Renzo de’ Vidovich – semplicemente sostenendo e promuovendo realtà esistenti. La Comunità di italiani più numerosa in Dalmazia è quella delle Bocche di Cattaro, ed è in Montenegro”.
"E’ una festa per tutti – ha sottolineato Paolo Sardos Albertini – ma non dobbiamo esimerci dal ricordare ciò che è successo nel passato ed i sacrifici che questo confine ha richiesto".
E’ stato quindi deposto il mazzo di fiori della Federazione. Erminia Dionis Bernobi, istriana doc, ha voluto aggiungere una stella di Natale col tricolore.
Tra il pubblico numerosi ospiti e rappresentanti istituzionali. I Consiglieri regionali Bruno Marini e Piero Camber. I Consiglieri Comunali Sergio Pacor (Presidente del Consiglio), Fabio Dominicani (Vicepresidente), Manuela Declich (Commissione Cultura), Alfredo Canataro, Roberto Sasco, Tarcisio Barbo, Lorenzo Giorni. Gli Assessori del Comune di Trieste: Massimo Greco e Carlo Grilli. Il Consigliere del Comune di Duino Aurisina Fulvio Tamaro. Fabio Forti Presidente dell’Associazione Volontari della Libertà ed il Prof. Stelio Spadaro.

Trieste, 21 dicembre 2007

 

dal Comunicato della federazione delle Associazione degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati

 

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