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Sandi Volk rimuove la targa dell’UdI (Il Piccolo 27 ago)

L’hanno chiusa in un sacchetto di cellophane e gliel’hanno depositata fuori della porta, avendo trovato l’ufficio chiuso. Al mattino gli impiegati dell’Unione istriani di via Pellico hanno trovato il misterioso omaggio. Che altro non era che la targa dall’Unione stessa deposta assieme a una corona d’alloro al monumento (non ufficialmente intitolato) dedicato alle vittime dei totalitarismi in piazza Goldoni.

A prendersi la briga è stato Sandi Volk, presidente dell’associazione Promemoria (Associazione per la difesa dei valori dell’antifascismo e dell’antinazismo) che già ha promosso una causa per impedire che il Comune intesti quel monumento anche alle vittime dello stalinismo. «Quella targa – dice Volk – era illegale, per apporre targhe su un monumento pubblico ci vuole una decisione comunale, una vera e propria delibera. Che non c’è. Dunque siamo andati a toglierla, visto però che ai ripetuti scampanellamenti al portone della sede dell’Unione non c’è stata alcuna risposta la targa è stata depositata davanti al portone d’ingresso del palazzo. Della cosa abbiamo provveduto a informare per mail la stessa Unione degli istriani».

L’Unione istriani aveva deciso di fare quella piccola manifestazione (presenza, omaggio, preghiera e nessun discorso) nel giorno che adesso anche una risoluzione dell’Europarlamento ha intitolato alle vittime del nazismo e dello stalinismo. «Avremmo portato via quella targa domani – spiega Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione -, certo che era temporanea, lo sapevamo benissimo. Chi l’ha recapitata ci ha mandato anche una e-mail dicendo che la posa era illegale». Di fatto l’associazione Promemoria ha fatto il lavoro manuale, con recapito a domicilio, e lo spiega così: «Visto che le autorità competenti non hanno provveduto alla rimozione, l’abbiamo fatto noi.

Ma Volk è serio: «Non c’era polizia a quella manifestazione, la polizia ha consentito la posa illegale di una targa». «Era presente anche il vicequestore – ribatte a distanza Lacota -, abbiamo avvertito noi, affinché non ci fosse il rischio di concomitanti contromanifestazioni. È stata una cosa simpatica, non era il caso di protestare, la targa era stata solo appoggiata con una catenella, accanto alla corona, era dunque evidente che si trattava di una cosa temporanea, da rimuovere proprio come si fa con le corone». Ma Volk, che contesta il monumento nella sua parte di omaggio alle vittime dello stalinismo, ha retto due giorni, e poi ha agito. (g. z.)

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