Rivolte antifrancesi in Istria, Fiume e Dalmazia (1797-1812)

A Udine c’erano le autorità istituzionali ad aprire l’incontro intitolato: “Moti antifrancesi in Friuli, in Istria e a Fiume, 1797-1812”, che ha visto per relatore Elio Varutti, dirigente del Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD). La conferenza si è svolta venerdì 26 maggio 2023, alle ore 18, presso il salone d’onore di Palazzo Mantica in via Manin nella sede della Società Filologica Friulana (SFF), nell’ambito della “Setemane de culture furlane”

È stata la dottoressa Alessandra Piani, della SFF, a portare il saluto ufficiale del professor Federico Vicario, presidente del medesimo sodalizio, che ha ospitato l’evento in presenza e in streaming. Poi ha parlato il geometra Lucio Barbiero, presidente del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della Provincia di Udine, per ringraziare gli organizzatori dell’incontro che prevedeva pure la presentazione di un libro edito nel 2021 dallo stesso collegio professionale. “Voglio sottolineare l’importanza tecnico scientifica della nostra ricerca sulla prima base geodetica del Friuli anche in chiave storica – ha detto Lucio Barbiero – edita nel 2021 col titolo ‘Rievocare per trasmettere: la prima base geodetica del Friuli Venezia Giulia’, che ha visto il professor Elio Varutti in veste di coordinatore editoriale”.

In seguito è intervenuto Bruno Bonetti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine, in rappresentanza di Bruna Zuccolin, presidente del sodalizio, impegnata in un analogo appuntamento cittadino. “Ringrazio la Società Filologia Friulana, che collabora con la nostra associazione – ha detto Bonetti – dal mese di maggio del 2018, proprio per la quinta edizione  della ‘Setemane de Culture Furlane’, quando abbiamo organizzato due Trekking sui luoghi degli esuli giuliano dalmati a Udine, destando grande attenzione tra i camminatori per dei tratti di storia locale quasi sconosciuti. Oggi siamo qui per ascoltare un altro brano di storia poco approfondito”.

L’intervento di Varutti è iniziato con le parole di una villotta, ossia di un canto popolare legato alle tradizioni popolari.

“Il gno puem al à di lâ vie / a servî Napoleon… / Maledete sei la vuere / Maledet Napoeon”

(Il mio ragazzo deve andar via / a servire Napoleone / Maledetta sia la guerra / Maldetto Napoleone).

“Sin da queste frasi si capisce da quale parte stesse il popolo friulano – ha detto Varutti – rispetto ai soprusi giacobini messi in atto dalle truppe francesi guidate dal generale Napoleone nel 1797 e negli anni successivi quando istituì la leva militare obbligatoria incentivando, come ha scritto Gino di Caporiacco, l’emigrazione dal Friuli nel Centro Europa”. Poi è stata descritta la beffa veneta di Palmanova del 1797, quando 156 fanti da mar si rifiutarono di aprire le porte della “città stellata” a oltre 3 mila francesi, guidati dal generale Gioacchino Murat.  La resa di Palmanova, tuttavia, si ha dopo il 27 marzo 1797. Gli anzianotti fanti da mar escono dalla fortezza a bandiere spiegate rosso-dorate di San Marco. I francesi schierati per gli onori, dunque, si rendono conto di essere stati soggiogati da 156 claudicanti furbacchioni e, rompendo i patti, li fanno prigionieri sottoponendoli a diverse umiliazioni in città. Tali vessazioni contro i veci dalmati fanti da mar diventano oggetto di passaparola tra il popolo, che si diffonde in Terraferma, giungendo fino a Venezia e a Verona, dove sono in corso agitazioni antigiacobine.

Non sono da trascurare i cadaveri fradici di francesi trovati nelle rogge udinesi ed anche nelle campagne “forse ammazzati dai contadini”, come si legge nel Diario di Maffeo Locatello, notaio di Cividale, pubblicato nel 1888 sulle «Pagine friulane». Non sono da scordare le due teste mozzate di soldati francesi, ritrovate nei pozzi di via Grazzano a Udine. A Castions delle Mura (UD) dieci soldati francesi sono disarmati e assassinati (dal Manifesto di Palmanova, 3 maggio 1797, diffuso da Paolo Foramitti nel 2003). Seguono rivolte a Trieste, Gorizia, a San Lorenzo Isontino, nelle Valli dell’Isonzo e nel Carso. Sicuramente a Fiume un sergente francese viene ucciso dai rivoltosi. Poi il suo cadavere è murato in una cantina con tutta la divisa di panno blu. Il corpo viene scoperto casualmente solo nel 1849, durante certi lavori di restauro, come ha scritto Giovanni Kobler.

Durante le Pasque veronesi, del 17 aprile 1797, che causarono oltre 1.000 morti giacobini, si legge ancora nel Manifesto di Palmanova, i militari francesi feriti nei duri scontri e convalescenti se si mettono a passeggiare per le vie, vengono inseguiti dalla folla furente e gettati nell’Adige, o trafitti da mille colpi di stiletto. Nella laguna di Grado (GO), o di Pirano (Slovenia), durante la notte tra il 21 e il 22 febbraio 1812 si svolge una battaglia navale tra una flotta della marina inglese e quella italo-napoleonica, di base a Venezia. Nel 2010, grazie a ricerche in loco dei sommozzatori, si è saputo che, sia secondo un rapporto inglese basato sulla testimonianza dei tre naufraghi del “Mercurio”, vascello italo-francese, sia secondo testimonianze francesi a bordo della nave italica, l’equipaggio era pronto ad ammutinarsi, preferendo consegnarsi agli inglesi piuttosto che morire per Napoleone.

Terminata l’esposizione di Varutti, il geometra Barbiero è nuovamente intervenuto per accennare all’importanza di segnalare con tabelle turistiche il sito della base geodetica, strumento fondamentale per le misurazioni dei terreni in forma scientifica e per le cartografie conseguenti.

Bonetti, dal canto suo, ha citato il libro di Walter Tomada dal titolo “Storia del Friuli e dei friulani. Dalle origini a noi”. Ha ricordato che di solito si parla di “scorrerie” del Friuli e dell’Istria provenienti da oriente, mentre si parla di “civilizzazione” giunta da occidente, anche se poi la posizione dei friulani e degli istriani era sempre quella dei sotans (sottomessi).

È seguito il firma-copie. Tra il pubblico si è notata la presenza del socio dell’ANVGD Giorgio Gorlato, esule di Dignano d’Istria, nonché degli autori delle ricerche e del volume geometri Pierdomenico Abrami e Luigi Francescutti.

Il libro presentato — Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della Provincia di Udine, Rievocare per trasmettere: la prima base geodetica del Friuli Venezia Giulia, (coordinatore editoriale Elio Varutti), Udine, Collegio dei geometri e dei geometri laureati della provincia di Udine, 2021.

Testi a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Lettori: Lucio Barbiero, Bruno Bonetti e Sergio Satti. Aderiscono il Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata. Fotografie di Alessandra Piani. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine.

L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine.  – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30.  Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

Fonte: ANVGD Udine – 30/05/2023

 

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