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Raccontarsi per conoscere sé stessi (Voce del Popolo 06 ago)

Raccontare episodi della propria vita, della propria immaginazione, dei propri desideri e dubbi. Quasi come un processo catartico attraverso cui potersi analizzare. È ciò che contraddistingue la scrittura di Elena Bulfon Bernetič, che, grazie alla sua raccolta “Il club delle non mamme”, ha vinto il Primo premio in Prosa in lingua italiana, al Concorso d’Arte e Cultura “Istria Nobilissima 2012”. Nella motivazione che accompagna il premio è riportato “Inquieti percorsi esistenziali, amori, grumi emotivi, grovigli non risolti di impulsi vitali, legati allo spasmodico e frustrato desiderio di un figlio, caratterizzano questa raccolta di racconti in cui profili e ritratti di donne ‘non mamme’ sono fissati con tratti incisivi”. Abbiamo colto l’occasione per incontrare la scrittrice capodistriana che lavora come consulente scolastica alla Scuola elementare “Dante Alighieri” di Isola, per parlare del suo lavoro premiato.
“‘Il club delle non mamme’ è una raccolta che ha come protagoniste quattro donne molto diverse tra loro per temperamento e carattere, donne come molte – esordisce Elena Bulfon Bernetič nel presentare l’opera –. Le potremmo incontrare per strada, al bar, in negozio. Tutte e quattro hanno un desiderio in comune non realizzato: avere un figlio. Trattasi di vere ‘guerriere’ che subiscono il dolore di questa mancanza, lo elaborano e poi trovano il coraggio, ognuna a modo proprio, di affrontarlo, non lasciandosi intimorire di fronte agli ostacoli che la vita presenta e si rimboccano le maniche per combattere e perseguire lo scopo che per loro assume un’importanza vitale”.
Com’è suddivisa la raccolta premiata?
“Il lavoro è composto da quattro racconti. In ‘Riemergere”, Dafne, educatrice in una scuola materna, in seguito ad un aborto spontaneo, ritorna al lavoro, pronta ad affrontare una nuova battaglia. Anche Martina, protagonista di ‘Contro natura’, non si arrende al terzo tentativo di fecondazione in vitro fallito. Eva, invece, nel racconto ‘L’abbandono’, quando il fidanzato con cui avrebbe voluto avere un figlio la lascia con un’e-mail trattandola da estranea, si sfoga con il gatto e in questo modo svolge un’autoanalisi, cerca di comprendere gli errori che ha fatto con gli uomini. Nell’ultimo racconto ‘Incontro a sorpresa’, il sogno di Lena di avere un figlio si frantuma quando scopre la sterilità del marito. Ma non si arrende perché crede ai miracoli. A volte i miracoli succedono perché siamo noi a dirigerci verso la meta prefissa e facciamo in modo che questi accadano. Lei incontra il suo ex fidanzato al bar in città e ‘casualmente’ lo ritrova al centro termale, dove va in vacanza… La raccolta termina con una traccia, o meglio con un insolito annuncio che compare sul quotidiano locale ‘Notizie nostrane’ in cui si cercano donne non mamme che desiderano esserlo ad unirsi al Club delle non mamme. Ci potrebbe essere anche un seguito”.
Come si manifesta il suo bisogno di scrivere?
“Scrivere per me significa mettere su carta i miei pensieri, le idee, i desideri, i dubbi o altro. È una forma d’espressione come un’altra. Potrei farlo con una scultura, con un dipinto, con una melodia se ne fossi capace. Scrivo perché questa forma espressiva mi si addice maggiormente. Credo di riuscirci meglio. Sin da piccola riempivo i miei diari raccontando gli avvenimenti che succedevano durante la giornata, accompagnati da lunghe riflessioni; scrivevo anche lettere e poesie. Più tardi ho iniziato a scrivere racconti, a raccontare e a raccontarmi attraverso i personaggi delle mie storie”.
Quali sono i sentimenti che la spingono a confrontarsi con l’arte dello scrivere?
“Mi basta vedere l’espressione di un volto, un gesto, sentire una frase o addirittura soltanto una parola per far scattare in me una storia. Mi si presenta davanti un filmato legato a quell’evento che sento di dover mettere su carta. Magari riuscissi a farlo sempre! Inizialmente scrivevo per me stessa. Come molti adolescenti, mi analizzavo e analizzavo gli altri, gli intrecci nelle varie situazioni. Cercavo di vedermi e vedere gli altri che mi circondavano da prospettive diverse e immaginare come si potevano sviluppare e risolvere gli eventi in modi diversi. Oggi creo le situazioni e i personaggi e attraverso loro mi esprimo”.
Quali erano le sue aspettative per il Concorso?
“Ho partecipato varie volte a ‘Istria Nobilissima’ senza ottenere alcun risultato, ma io sono come le protagoniste de ‘Il club delle non mamme’ e non so arrendermi, so essere molto paziente e caparbia. Sono convinta che nella vita sia indispensabile insistere, soprattutto per raggiungere gli obiettivi in cui si crede. Ed io ci ho creduto”.
In autunno esce la sua prima antologia “Voglia di vivere”.
“Sarà pubblicata a cura della Comunità autogestita della nazionalità italiana di Pirano, dall’editore Paolo Acco. L’antologia raccoglie otto miei racconti, premiati o segnalati a importanti Concorsi internazionali, come il Concorso internazionale di Villanova dello Judrio, o dallo Javni sklad RS za kulturne dejavnosti. Le illustrazioni sono opera della poliedrica artista Fulvia Zudič mentre la prefazione è del prof. Livio Sossi”.

Gianfranco Miksa su “La Voce del Popolo” del 6 agosto 2012


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