Quando a Gorizia c’era il lasciapassare

“Lasciapassare/Prepustnica”, questo è l’esplicativo titolo della mostra che è stata inaugurata al valico di via del Rafut a Gorizia. Un’esposizione allestita sia all’interno sia all’esterno della struttura che un tempo ospitava la dogana italiana, che rappresenta ancora oggi un luogo simbolo per quest’area di confine. Esperienze condivise (ritornate di attualità con la chiusura temporanea del confine tra Slovenia e Italia durante la pandemia) che hanno caratterizzato la vita dei goriziani dal 1947 al 1991.

Una mostra fotografica e multimediale che presenta un mosaico di storie, che riguardano vicende familiari ma anche lavorative raccolte in due stanze, nelle quali se da una parte si racconta la grande storia attraverso un’esperienza immersiva dall’altra si narra la ricaduta che questa ha avuto sulla vita delle persone comuni a partire da cinque oggetti simbolici: un pacchetto di sigarette, le miniature di una statua di Tito e di un carro armato, una copia del libro di Franco Basaglia “L’istituzione negata” e, logicamente, il lasciapassare. Ogni oggetto attiva una sequenza di immagini e videointerviste che approfondiscono le tematiche a esso collegate.

All’esterno della casetta è possibile, invece, esplorare un percorso storico-fotografico che ripercorre la storia di Nova Gorica. La mostra resterà aperta solo nei fine settimana e integrerà la proposta già presente all’altro valico dove si trova il Museo del Contrabbando.

Barbara Costamagna
Fonte: Radio Capodistria – 14/01/2023

 

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