Roma, 17 ott. (Apcom-Nuova Europa) – Da Venezia a Roma. Dopo sessant'anni di oblio, il cinema italiano riscopre un capolavoro del neorealismo firmato Mario Bonnard e da tre sceneggiatori del calibro di Federico Fellini, Aldo De Benedetti e Anton Giulio Majano: 'La città dolente'. La storia della tragedia degli Esuli di Pola, ma per esteso degli istriani, dalmati e fiumani. Rispolverato quest'anno dalla Mostra del Cinema di Venezia, il film è stato proiettato a Roma per una sua nuova 'prima', riscontrando grande successo. Il film, girato nel 1947 in assoluta simultaneità con gli eventi che racconta, sarà presto riproposto su tutto il territorio nazionale, in occasione del prossimo Giorno del Ricordo, il 10 febbraio prossimo.
'La città dolente' rappresenta anche attraverso filmati originali dell'epoca la storia dell'esodo da Pola: un'intera città che si svuota perchè i suoi abitanti vogliono restare italiani, contro i diktat della Storia che ha già deciso di donare quelle terre alla Jugoslavia di Tito.
Le ragioni dell'oblio in cui è caduto il film si legano a doppio filo con la storia 'dimenticata' che racconta. "Il film descrive tutto il trauma collettivo, personale e familiare, sociale e politico delle genti istriane. Ma era un neo-realismo che dava fastidio", commenta ad Apcom Lucio Toth, presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), impegnata nel restauro e nelle riproposizione dell'opera di Bonnard. "Arrivò nella sale, in sordina, solo nel 1949. Guai a dire la verità nei momenti sbagliati. Neanche artisti di quel valore – conclude – riuscirono a sfondare la censura".