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“Combi” Capodistria: un francobollo che “non piace”

Dopo un “parto” lungo e difficile, sabato 8 marzo ha visto finalmente la luce il francobollo commemorativo dedicato al liceo Carlo Combi, oggi Gian Rinaldo Carli di Capodistria. Doveva uscire in concomitanza con le manifestazioni del Giorno del Ricordo, ma su pressione del Governo sloveno l’uscita è stata posticipata di un mese. Ora il francobollo è stato presentato presso la Sala Chersi dell’Unione degli Istriani dal presidente della Fameia capodistriana, Anita Derin, dalla rappresentante delle Poste italiane Daniela Catone, dal rappresentante degli ex allievi del Carlo Combi, Pietro Valente, dal Presidente dell’IRCI, Piero Delbello e dal Presiedente dell’Unione, Massimiliano Lacota. Tra il pubblico, composto da una cinquantina di persone, anche il Sottosegretario on. Ettore Rosato, i consiglieri comunali Alessia Rosolen e Andrea Pellarini, il consigliere regionale Piero Camber ed esponenti delle famiglie istriane.

Nelle parole dei relatori è stata presentata la vicenda del francobollo in tutte le sue fasi, analoghe a quelle di un’altra emissione, svoltasi tra ottobre e dicembre scorso del francobollo dedicato a Fiume. Ricordata inoltre la figura del grande capodistriano, nato nel 1827 nella città istriana e morto a Venezia nel 1884. Uomo di cuore, erudito, patriota e massimo esponente dell’irredentismo istriano, dotato di enorme energia, Carlo Combi ha compiuto i suoi studi a Trieste, Padova, e Genova, ha insegnato per tre anni letteratura italiana al ginnasio della sua città natale, dal 1856 al 1859, anno in cui venne licenziato dal Governo austriaco, lo stesso che, mettendo in atto le misure precauzionali dopo la seconda guerra d’indipendenza del 1866 lo invitò ad abbandonare Capodistria. Combi continuerà la sua attività a Venezia dove tra l’insegnamento alla Scuola superiore di commercio, oggi Ca’Foscari e stesura di numerosi saggi, diventa consigliere di vari enti, è vice presidente dell’Ateneo veneto e della Deputazione di Storia Patria e svolge un’intensa attività umanitaria. Solo nel maggio 1954 il suo corpo tornerà nella sua terra natale dove sarà deposto al cimitero di San Canziano presso Capodistria. Ai numerosi ex studenti del liceo Combi residenti oggi nei luoghi più lontani, è stato detto durante la presentazione, resta il prezioso vincolo affettivo di reciproca stima e di alto valore umano che è fondamento di una civiltà.

Una dettagliata descrizione del francobollo è stata data dal referente filatelico delle Poste Italiane, Daniela Catone, che si è soffermata sulla soluzione grafica ideata dalla bozzettista Tiziana Trinca, ha reso noto, inoltre, che questo è stato emesso in tre milioni e cinquecento mila copie.

Piero Valente, membro del comitato di presidenza dell’UI ed ex alluno del Combi ha illustrato la nascita ed il percorso del progetto del francobollo, ringraziando tutti i collaboratori che hanno concorso alla sua realizzazione. A proposito dell’estetica del francobollo ha affermato che molti l’hanno accolto con sconcerto e delusione perché dal punto di vista stilistico, non è uno dei francobolli usuali. Estremamente stilizzato, con il dominante color rosso, il francobollo invita a una lettura più approfondita: “è un francobollo da leggere e non da guardare”. Per Piero Delbello “è un francobollo con pessima estetica, orribile a prima vista”. La scelta estetica essenziale, ha aggiunto, potrebbe essere motivata dal fatto che qualunque altra soluzione avrebbe potuto aprire discussioni e reazioni negative. In chiusura, sono state messe in rilievo le modifiche alla dicitura nel francobollo: oltre all’”ex” aggiunto, che può anche essere interpretato in modo accettabile – il Liceo oggi si chiama con un nome diverso – il problema sta nel fatto che l’intera dicitura è virgolettata. Le virgolette, infatti, annullano il significato della frase che racchiudono, in questo caso come se l’indicazione “Ex liceo Carlo Combi – Capodistria” stesse ad indicare un mondo inesistente ed immaginario…

 

Daria Garbin su www.arcipelagoadriatico.it

 

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