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Provincia Trieste si divide sui fatti di Corgnale (Il Piccolo 19 mar)

Il Consiglio comunale c’era riuscito in 48 ore. Quello provinciale, invece, non ha trovato quella sintonia bipartisan necessaria a condividere una mozione sui fatti di Corgnale del 28 febbraio, quando una delegazione dell’Unione degli Istriani era stata stoppata davanti al precipizio di Golobivnica da un gruppo di contromanifestanti sloveni muniti di divise e bandiere jugoslave. L’altra sera i gruppi d’opposizione di An e Forza Italia (con la Lista Dipiazza) si sono votati a vicenda le rispettive mozioni di «indignazione» – più dura quella di An, più conciliante il documento targato Fi – ma se li sono visti bocciare dal centrosinistra. Da dove, in risposta, è uscita nel corso del dibattito una terza mozione del Pd, su principi di «comune progettazione con i vicini sloveni» senza riferimenti a Corgnale e con un richiamo alle responsabilità storiche del fascismo. Ma anche questa non ha incassato approvazioni: l’opposizione, prima del voto, è uscita dall’aula facendo mancare il numero legale, complici le assenze di due esponenti del Pd stesso (Maria Monteleone e Sandi Klun) più il dipietrista Andrea Mariucci, che si è dissociato dal testo ispirato da un intervento di Albino Sosic e poi sintetizzato da Paolo Salucci. «La voteremo la prossima volta», assicura il presidente dell’aula Boris Pangerc dei Comunisti italiani. «Che la Provincia sia una retroguardia titina?», si chiede in un comunicato il capogruppo di An Marco Vascotto. Che rincara la dose: «In Provincia il centrosinistra ha ritenuto di scegliere non la linea della senatrice Tamara Blazina, ma degli estremisti. Se questa è la linea politica della maggioranza che sostiene Maria Teresa Bassa Poropat, viene spontaneo domandarsi come sia possibile, per lei, indossare poi la giacchetta istituzionale alle cerimonie commemorative». «Dieci giorni fa – gli fa eco Claudio Grizon da Fi – in conferenza capigruppo la stessa Monteleone aveva preannunciato una mozione del Pd, ma quando è iniziata la seduta questa mozione non c’era, salvo poi spuntare un documento che nulla c’entrava con l’episodio in questione, e che ha imbarazzato persino la giunta». «Non mi presto a tali strumentalizzazioni», replica la Bassa Poropat, che ha votato contro la mozione di An e si è astenuta su quella di Fi, annunciando che avrebbe fatto lo stesso sul testo del Pd. «Sui fatti di Corgnale – aggiunge – si è voluta costruire della propaganda, con accenti pure offensivi come quando il consigliere di An Arturo Governa ha parlato in aula della caduta dei confini come di una ”festicciola”. Certi orientamenti che sento, da una parte e dall’altra, mi fanno venire i brividi». (pi.ra.)

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