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Pola, migliaia di fedeli per beatificazione don Miroslav Bulešić (Voce del Popolo 26set13)

L’Arena di Pola si prepara ad ospitare la cerimonia di beatificazione di Miroslav Bulešić, evento storico, unico per la Chiesa in Istria e oltre. È già da tempo che lo si preannuncia, tra programmazioni, momenti di raccoglimento religioso e spirituale, preparativi tecnico-logistici con notevole richiamo e attenzione mass mediatica concentrata attorno alla figura del sacerdote martire istriano, che dopo lunga anticamera al Vaticano è riuscito ad ottenere il riconoscimento e la beatificazione dalla Santa Sede.

Sabato prossimo, 28 settembre, migliaia di fedeli si preparano a sbarcare all’anfiteatro, invitati a prendere posto nello spazioso ambiente monumentale fin da buon mattino. Il programma introduttivo al cerimoniale, inizierà già alle 9.30, mentre alle 11 comincerà la Santa messa celebrata dal rappresentante del Santo Padre, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi assieme ad altri cardinali e sacerdoti di Croazia e provenienti anche dall’estero.

Durerà oltre un’ora l’introduzione alla celebrazione eucaristica principale, tra letture, musica da intonare per un’atmosfera di preghiere quale preludio al momento culminante dell’omelia e della proclamazione del beato. Il programma del raduno vedrà diversi coprotagonisti ingaggiati per sostenere la parte canoro-musicale: la clapa di Montona, il Coro degli Apostoli della pace, i Putokazi, il cantante Bruno Krajcar nonché il contributo dei cori di voci bianche riuniti, provenienti dalle parrocchie di Dignano, San Pietro in Selve e Pisino. Alle canzoni spirituali verranno alternate le letture e delle riflessioni sulla vita e la bontà dell’operato di Miroslav Bulešić, visti attraverso il prisma del sacrificio di Gesù. Autori dei testi meditativi da proporre sono Josip Bratulić, Darko Gašparović, Stjepan Lice, Daniel Načinović, Tomislav Rogić, Evelina Rudan, Anđela Jeličić, Blaž Bošnjaković, Branka Matika, Ivica Raguž, Tanja Popec e le monache carmelitane di Giuseppe di Đakovačka Breznica.

Si parlerà di Bulešić, del sacerdote nato il 13 maggio del 1920 a Čabrunići e che già all’età di dieci anni optò per la scolarizzazione seminaristica. Fino al 1939 frequentò il seminario di Capodistria e a maturità conseguita venne mandato a studiare a Roma. Contribuì alle spese finanziarie, anche l’arcivescovo zagabrese Alojzije Stepinac. Bulešić tornò in Istria nel ‘43, per abbracciare la vocazione sacerdotale con cerimonia di consacrazione avvenuta nella Chiesa parrocchiale di Sanvincenti. Diventò subito dopo parroco di Mompaderno, prodigandosi per la salvaguardia dei destini umani travolti dai drammatici fatti della Seconda guerra mondiale. Si dice di Bulešić che nel contesto bellico dell’odio riuscì a mantenere l’integrità del sacerdote cattolico fedele ai principi, vedendo sempre l’uomo sotto l’uniforme. Dichiarò tra l’altro pubblicamente di non voler rifiutare i sacramenti né al Croato, né al Tedesco né all’Italiano.

Un’audacia e una coerenza a cui, considerati i tempi, vennero corrisposte accuse, calunnie e intimazioni di morte. Continuando imperterrito la sua missione, Bulešić divenne parroco di Canfanaro nel 1945, dando nuova linfa alla vita religiosa del centro Istria e attirandosi addosso il malumore dei circoli comunisti nel dopoguerra. Nell’anno scolastico 1946/47 divenne professore e vicepreside del seminario vescovile di Pisino. Noto il suo operato a favore della libertà religiosa e della chiesa nel neonato stato comunista. Condividendo le sorti di altri sacerdoti che dovettero cedere alle imposizioni dell’ideologia comunista, Bulešić avrebbe dato ad intendere che sarebbe presto giunta l’ora del suo martirio. Venne ucciso a coltellate nell’ufficio parrocchiale di Lanischie il 12 novembre 1947.

Le autorità predisposero il seppellimento a Lanischie, invece che alla parrocchia natale di Sanvincenti. I resti sepolcrali vennero traslati nel cimitero parrocchiale di Sanvincenti appena nel 1958 e quindi entro la Chiesa di San Vincenzo nel 2003. Le indagini ufficiali sulla vita e il sacrificio di Mirsoslav Bulešić sono state condotte nell’Arcivescovado di Parenzo e Pola, tra il 1998 e il 2004 e i risultati consegnati alla Congregazione di Roma. Con missiva del 12 febbraio 2013, la Segreteria di Stato della Santa Sede comunicava che il Santo Padre Benedetto XVI aveva permesso e predisposto la data del 28 settembre 2013 e l’Arcivescovado istriano quale luogo della beatificazione di Bulešić.

Arletta Fonio Grubiša
(fonte “la Voce del Popolo” 26 settembre 2013)

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