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Più turisti italiani in Dalmazia (Il Dalmata lug 08)

Abbiamo notato con piacere che l’Ente turistico croato nelle pubblicità televisive italiane sulla costa dalmata usa, senza problemi, sia il nome originario latino, italiano e veneto di città, porti, isole e canali che quello attuale croato. L’iniziativa assunta quest’anno ha portato notevoli vantaggi ed ha indirizzato molti turisti italiani verso la costa istriana fiumana e dalmata dove spesso la conoscenza della lingua italiana di camerieri, baristi, ristoratori e della gente incontrata per le strade ha costituito un elemento di richiamo di non poco conto.

Spesso però la pubblicità su depliant, manifesti ed altri supporti cartacei non si è adeguata a questa nuova iniziativa croata e resta sempre il problema di Ragusa che viene insistentemente chiamata con il solo nome di Dubrovnik creando non poche difficoltà al turismo colto sulle tracce dell’antica e moderna Repubblica di Ragusa che gli studiosi ignorano spesso chiamarsi oggi Dubrovnik.

Costituisce un piccolo fastidioso impedimento al raggiungimento dell’autostrada che porta in Dalmazia, la mancata ultimazione dei lavori sul raccordo tra Fiume e Senia, per cui si allunga il percorso autostradale deviando fino a Bosilievo, mentre la Slovenia non perde occasione per fare dispetti ai Croati imponendo una “vignetta” di 35 Euro, che dura sei mesi ma che per il turista si esaurisce in un unico passaggio. Un tantino caro.

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