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Peric, da Pola a Trieste sul ”Delfino verde” (Il Piccolo 11 ott)

GENTE DI MARE

Silvano Peric, da Pola a Trieste in groppa al «Delfino Verde»

STORIE QUOTIDIANE VISSUTE IN MEZZO AL GOLFO

Trasferitosi qui dall’Istria nel 1978, il comandante con le sue motonavi assicura da un decennio i collegamenti fino a Grado

Il sogno nel cassetto: una linea diretta alle città d’oltreconfine e un servizio giornaliero fino a Venezia

Da oltre dieci anni assicura i collegamenti marittimi fra Trieste, Muggia, Barcola e Grignano fino a Grado. E di anno in anno offre un servizio in continua espansione perché, dice, «l’orizzonte non termina dove finisce lo sguardo».

Quella del comandante polesano Silvano Peric, classe 1956, triestino di adozione, all’inizio era solo una sfida. Sfida nata da una passione per il mare che ha radici nell’adolescenza: tanto che, concluse le superiori a Pola, Peric si imbarca all’inizio su navi da ricerca di bandiera statunitense che solcano il Mare del Nord, e in seguito su piattaforme petrolifere. In quegli anni apprende numerosissimi segreti del mestiere e impara ad apprezzare l’intensa vita di mare.

Dalla sua città natale, Pola appunto, nel 1978 Peric si trasferisce a Trieste e cambia attività. Il mare però gli è entrato dentro e lo spirito imprenditoriale fa il resto: mentre passeggia lungo le Rive, non fatica ad accorgersi che a Trieste manca un servizio di battelli realmente innovativo, che offra ai turisti l'opportunità di ammirare tutte le bellezze del mare e della costa.

La svolta arriva nel 1988: Silvano Peric rileva una delle motobarche di legno utilizzate per il classico giro del Golfo e nell'estate del 1989 inaugura la sua linea marittima, riservata ai soli turisti però, da Trieste a Miramare e ritorno. Un servizio molto gradito, tanto da far registrare sempre il tutto esaurito. Però, nonostante il buon esito dell'iniziativa, ben presto l'imbarcazione, la Lido I, si rivela troppo piccola per accogliere i numerosissimi passeggeri. Peric intuisce allora che è proprio quella l'onda giusta e acquista una motonave usata, il Delfino Verde III, che darà il nome anche alla sua ditta. «È un nome che mi ha affascinato subito – sottolinea Peric – ed è un richiamo che sa di ecologia».

Ma si sa che sul mare ogni tanto si scatena anche qualche burrasca; così nel 1994 la carenza di turisti a Trieste costringe il comandante a spostarsi nella Laguna di Grado. La formula non cambia, ma si arricchisce di una novità: durante le gite in Laguna viene offerta ai turisti la possibilità di degustare specialità tipiche a bordo della nuova nave, che stavolta si chiama Palma de Majorca. Un servizio che nessuno aveva mai pensato di introdurre in precedenza.

A questo punto l'idea di un singolo diventa società: nel 1998 a Peric si affianca un collaboratore e arriva così il Delfino Verde V, una nuova motonave varata nel cantiere Boschetti di Cesenatico e capace di ospitare sui due ponti fino a 250 persone.

Dal 2000, la Delfino Verde Navigazione ritorna alla tradizione della linea stagionale pluricorse fra Trieste e Muggia con i «vaporetti» del Golfo che rievocano i mai dimenticati vaporetti di antica memoria; ma gestisce anche il servizio di linea Trieste-Muggia (collegamento attivo dodici mesi all'anno, salvo condizioni meteomarine avverse) per conto di Trieste Trasporti, e quelli stagionali Trieste-Grado per conto dell'Apt Di Gorizia.

Ma aldilà del servizio di linea, numerosi sono i triestini che noleggiano le motonavi della Delfino Verde Navigazione per manifestazioni sociali, matrimoni, battesimi o escursioni in mare, come quelle organizzate in occasione della Barcolana. «Da sei anni – continua Silvano – offriamo una bottiglia di spumante ai primi tre classificati, un modo per premiare il loro impegno e per ringraziarli dello spettacolo offertoci».

La flotta attuale è composta da tre imbarcazioni, il Bibione, il Delfino Verde V e il Delfino Verde AS. L’impegno degli armatori e degli equipaggi non termina però con la fine delle traversate, ma continua per rendere sempre accoglienti le motonavi. «Siamo un po’ gelosi dei nostri gioielli – ammette sorridendo Peric – li vogliamo mantenere sempre nella massima efficienza, come fossero nuovi. Così ogni sera li lucidiamo all'interno della Marina di Porto San Rocco che gentilmente ci ospita, un modo anche per preservare il nostro patrimonio galleggiante dalle buriane e mareggiate».

L'orizzonte è sinonimo di futuro e il comandante Silvano Peric svela un sogno, condiviso con il suo socio: «Vorremmo attivare un collegamento con l'Istria – continua Silvano – non però con gli aliscafi, ma con motonavi come le nostre, così da permettere alla gente di assaporare l'odore del salmastro, ed un servizio giornaliero fra Trieste e Venezia, per far conoscere reciprocamente le due città. E magari diventarne anche gli armatori di queste linee transfrontaliere».

Una passione, un'idea, una sfida: questa è la storia del comandante Silvano Peric. Che continua a pensare, appunto, che «l'orizzonte non termina dove finisce lo sguardo».

Andrea Di Matteo

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