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Perfetti: la deriva rossa fu fermata da cattolici e liberali (Avvenire 23apr15)

 

Se la Resistenza non portò alla deriva rivoluzionaria lo si deve al ruolo decisivo delle componenti cattolica e liberale », spiega Francesco Perfetti. Allievo di Renzo De Felice, docente di storia contemporanea alla Luiss e direttore della rivista “Nuova storia contemporanea”, Perfetti (che ha recentemente curato il volume La Grande Guerra e l’identità nazionale; Le Lettere, pagine 244, euro 16,50) è uno degli storici che più hanno contribuito negli ultimi venti anni a una lettura diversa e più completa dei fenomeni di quegli anni.

Ma dopo oltre due decenni di lavoro per allargare la condivisione della Resistenza, non si rischia ora il processo inverso: ognuno a celebrare la versione che più gli aggrada?

«Il rischio c’è, è difficile che la condivisione della memoria sulla guerra civile si spinga dal livello storiografico fino a quello politico.

«Guerra civile», lei dice. Definizione di per sé non condivisa

«Non era condivisa fino all’inizio agli anni ’90. Fino all’uscita del volume di Claudio Pavone la definizione era usata solo dalla pubblicistica post-fascista e guardata sdegnosamente dagli altri. Nell’immagine ufficiale la Resistenza era un movimento unitario di massa sotto la guida del Partito comunista e degli azionisti. Immagine completamente falsa. Ci sono state poi negli ultimi anni ricerche che hanno fatto luce su alcuni aspetti di cui prima non si parlava. Ma tutto sommato la condivisione resta ancora oggi un auspicio».

 

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http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/Perfetti-Resistenza-deriva-rosssa-cattolici.aspx

 

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