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Pedaggio ridotto: Roma spera nella UE (Il Piccolo 26 lug)

di PIERO RAUBER

TRIESTE Il governo italiano non scarta ancora l’ipotesi che la Commissione europea possa entrare in pressing su Lubiana chiedendo un passo indietro sui meccanismi tariffari del bollino prepagato. Come? Attraverso la nascita di vignette «soft», valide per periodi di tempo limitati e per questo più economiche, sulla scia di quanto fu disposto undici anni fa in Austria, dove oggi esiste l’alternativa minima dei dieci giorni a sette euro e 70. Roma, dunque, non considera già finita questa partita, ma aspetta che sia l’Europa a muoversi in quanto ritiene che le mosse spettino esclusivamente a Bruxelles, specie ora che si è esaurito il semestre sloveno.
A puntualizzare la posizione di Roma sui malumori diplomatici scatenati dal nuovo pedaggio stradale e autostradale deciso da Lubiana, è il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, firmatario della risposta scritta del governo Berlusconi all’interrogazione parlamentare sull’argomento presentata dal deputato triestino del Pd Ettore Rosato prima che il sistema del bollino entrasse in vigore con il primo luglio.
In tale risposta, infatti, nella parte in cui si fa riferimento alla possibilità di introdurre vignette di breve durata per i turisti, Mantica precisa per conto del governo che «non è escluso che una modifica della legge slovena possa essere raccomandata dalla Commissione europea, che già nel caso dell’Austria ebbe modo di suggerire un approccio differenziato, al momento di introdurre il sistema nel 1997, suggerendo l’introduzione di una vignetta settimanale».
La risposta del governo romano, inoltre, riconosce che la levata di scudi più decisa contro la durata minima dei sei mesi per la vignetta slovena è venuta da uno Stato che membro dell’Ue non lo è ancora: la Croazia. «Le autorità croate – recita il documento firmato dal sottosegretario agli Esteri Mantica – hanno compiuto un passo presso il Commissario europeo per i Trasporti, chiedendo un intervento volto ad assicurare che il nuovo sistema di vignette non sia discriminatorio verso i cittadini di altri Paesi membri. I croati infatti sostengono che l’applicazione del nuovo sistema costituirebbe una violazione dell’articolo 12 del Trattato istitutivo delle Comunità europee, laddove esso recita che ”nel campo di applicazione del presente trattato, e senza pregiudizio delle disposizioni particolari dallo stesso previste, è vietata ogni discriminazione effettuata in base alla nazionalità”».
«Ringrazio Mantica – così la controreplica di Rosato – del fatto che, per intanto, ha raccolto le informazioni sulla cosa. Questa è la testimonianza che all’Italia serve un rapporto ancora più forte e solido con la Slovenia per affrontare i problemi bilaterali che andremo a trovare via via sul percorso».
La risposta di Mantica all’interrogazione di Rosato segue lo scambio di missive avvenuto all’inizio di luglio tra il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e il ministro degli Esteri Franco Frattini. La richiesta di Tondo riguardava per l’appunto la possibilità di discutere con Lubiana di bollini da sette o dieci giorni. Frattini, di rimando, auspicava che la Slovenia predisponesse «diverse tipologie di vignetta, tarate anche su periodi più brevi come avviene in altri Paesi europei».

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