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Pedaggi: monito UE a Slovenia (Voce del Popolo 03 ott)

BRUXELLES – È ufficiale. La Commissione europea ha deciso di inviare alla Slovenia un “avvertimento ufficiale” a causa dell’introduzione delle vignette semestrali ed annuali per il pagamento del pedaggio, con le quali vengono discriminati i fruitori saltuari della rete autostradale slovena.

In un comunicato diramato dalla Commissione europea, si legge che “la Slovenia, con l’introduzione delle vignette semestrali e annuali, sta discriminando coloro che transitano lungo le autostrade saltuariamente, principalmente se si tiene conto dell'entità sproporzionale del prezzo per gli automobilisti in transito. Per questa ragione, i cittadini stranieri sono venuti a trovarsi in una posizione disagiata rispetto agli sloveni e ai residenti in Slovenia”.

L’invio della nota è il primo passo per giungere all’avvio del procedimento per la violazione dell’ordinamento giuridico dell’Unione europea. La Slovenia, a questo punto, è tenuta a rispondere all’avvertimento della Commissione la quale, ricevuto il riscontro, deciderà in merito alle future misure da intraprendere. Se la Commissione non dovesse essere soddisfatta della reazione slovena, allora invierà il cosiddetto “parere motivato” – ultimo passo prima di sporgere denuncia al cospetto della Corte europea di giustizia con sede a Lussemburgo.

Nella motivazione di questa presa di posizione della Commissione europea, si legge che la legislazione europea non prescrive le tariffe dei pedaggi per le automobili e le motociclette e che i Paesi membri devono introdurre il proprio sistema di pagamento. Comunque, gli stessi Paesi sono tenuti a rispettare i principi fondamentali dell’Accordo con l’UE. Dal 1996 a questa parte, la Commissione ha reagito allo stesso modo anche nei confronti di altri Paesi che avevano introdotto sistemi analoghi alle vignette slovene. Tra questi, l’Austria, la Repubblica ceca, la Bulgaria e la Romania.

Che cosa potrebbe fare la Slovenia per rispettare le volontà della Commissione europea? L’introduzione di vignette per un periodo minore – sette o dieci giorni – potrebbe risultare soddisfacente per l'esecutivo comunitario e, in questo caso, la Commissione potrebbe desistere da ulteriori provvedimenti. “Un fatto del genere, in linea di principio, sarebbe a posto. Le attuali misure rappresentano un trattamento diverso, che non è direttamente legato alla cittadinanza, ma ha i medesimi effetti”, ha spiegato il portavoce del commissario per il traffico Fabio Pirotta.

La Slovenia, intanto, ha già fatto sapere che, vista la situazione politica interna, chiederà la proroga di un mese del termine in cui rispondere al monito europeo.

L'avvertimento UE è stato commentato da Patrick Vlačič, collaboratore di Borut Pahor, probabile presidente incaricato. Patrick Vlačič ha attribuito tutte le responsabilità della vicenda al Governo uscente, reo di aver introdotto, secondo lui, le vignette per motivi prettamente elettorali.

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