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Pasta Zara si allarga, 50 assunzioni a Trieste – 03giu13

«Vogliamo crescere ancora, questa è la mia ricetta alla crisi». Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara, sorprende ancora. Forte di numeri che proiettano la sua impresa come la prima per esportazione e la seconda per produzione dopo la Barilla, il numero uno di Pasta Zara vuol partire proprio dal territorio provinciale triestino per raggiungere il suo sogno: passare dalle 250 mila tonnellate prodotte nel 2012, a quota 400 mila, entro il 2018.

«Sarà da Muggia che cercheremo di raggiungere il nostro obbiettivo. Ed è per questo tra un paio di mesi partiremo con i lavori per installare una nuova linea in grado di produrre 12 mila kg all’ora», spiega Bragagnolo. In termini pratici significa che Pasta Zara offrirà 50 nuovi posti di lavoro. Soddisfazione? Sì, ma con un pizzico di rammarico. «I lavori dovevano praticamente essere già partiti, anche perché ho già sottoscritto i contratti di appalto con i fornitori, ma un po’ la burocrazia, un po’ le condizioni meteo hanno rallentato l’avvio dell’iter», confessa Bragagnolo.

In tempo di crisi Pasta Zara ha deciso di investire. Agli investimenti per l’aumento della produzione si affiancheranno quelli per aumentare gli spazi di stoccaggio e per rafforzare l’export, già oggi punto di forza di un gruppo che vende il 92% del prodotto fuori confine, in 101 paesi. L’azienda punta a conquistare nuovi mercati, specie ai paesi dell’ex Unione sovietica, quali Uzbekistan, Tagikistan e Kazakistan. Per fare ciò il primo esportatore di pasta del nostro Paese intende investire complessivamente 60 milioni di euro.

Nel 2010 Pasta Zara ha rilevato il Pastificio Pagani a Rovato (Brescia), che è diventato il terzo centro produttivo del gruppo. Mentre nel 2012 la famiglia Bragagnolo ha completato un tassello che ancora mancava al mosaico, e che le consentirà di controllare meglio la filiera: ha sottoscritto un accordo con il molino Tesa di Santa Maria Nuova in provincia di Ancona, che oggi lavora in esclusiva per l’ azienda trevigiana. Ma l’espansione non ha intenzione di arrestarsi.

«Sono sempre stato convinto che investire sia la migliore risposta alla crisi», ammette Bragagnolo. E per una società che ha chiuso il 2012 con un margine operativo lordo di 16 milioni e un fatturato di 215 in aumento del 16% crescere diventa quasi un imperativo.

A Muggia Pasta Zara è approdata nel 2012. La capacità della struttura triestina è di 610 tonnellate di pasta al giorno, sul totale di 1.500 tonnellate fabbricate nelle tre sedi italiane. Muggia, quindi, incide per il 40%. Dieci anni fa, appena partiti, lo stabilimento contava su una sessantina di dipendenti: oggi sono 152. Ed entro l’anno il numero potrebbe superare le 200 unità. In tempo di crisi, finalmente, una buona notizia.

Riccardo Tosques
“Il Piccolo” 30 maggio 2013

 

 

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