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Parma: tributo a Tomizza con Amanda Sandrelli (parmaok.it 14 lug)

PARMA, 14 LUGLIO – Si ritorna a Trieste per l’ultimo appuntamento di Atlante Balcanico, la rassegna estiva promossa dall’Istituzione Biblioteche, a quella porta orientale che è il nostro confine con “l’altra Europa” dove si è di recente concluso una rassegna di incontri “transfrontalieri” intitolata a Fulvio Tomizza e giunta all’ottava edizione, nata per dar voce a chi rifiuta il nazionalismo e si adopera per un dialogo continuo e di reciproca contaminazione culturale in un'area che senza l'interculturalità sarebbe inconcepibile.

Tomizza ha rappresentato la testimonianza e la memoria delle vicende istriane (il suo romanzo la “miglior vita” ne tratteggia i fatti lungo tutto l’arco del ‘900).

Il tributo a Tomizza, organizzato per stasera alle 21 negli spazi esterni della biblioteca civica, significa guardare ad un «destino di frontiera», è fare riferimento a territori contesi, a quelle terre che alla sommità dell’Adriatico si insinuano tra Italia, Austria e Jugoslavia, nel quale si radicano il suo destino di omo e la sua ricerca di narratore.

Si parla, infatti di una “Trieste letteraria” che va da Stendhal a Burton, da Joyce a Svevo, da Saba a Slataper, da Claudio Magris a Pahor e con letterature dell’esilio, di quegli scrittori istriani, liburnici, dalmati, trapiantativisi in parte già in tempi ormai lontani, in parte nel secondo dopoguerra, dopo che i loro paesi d’origine erano stati assegnati alla sovranità o all’amministrazione jugoslava e giustamente caratterizzata dalla vocazione della memoria.

Saranno Giuseppe Marchettie Grazia Giordania condurre una serata dedicata ad uno scrittore che ha tradotto in letteratura la sua storia e la storia di quei luoghi, mentre Laura Levi Tomizza lo ricorderà con i ricordi e le lettere che ha lasciato.

Saranno quindi Amanda Sandrelli e Blas Boca Rey a concludere la serata con pagine significative da “Materada” e da “La miglior vita”.

Amanda che di recente è fatto parte della giuria del festival Maremetraggio proprio di Trieste ha dichiarato “amo i posti di confine, le terre miste. Trieste ha ordine e grandezza architettonica, ma sotto è come se ribollisse. E poi il dialetto di qui mi ricorda quello di mio padre, e di mia nonna che sono di Monfalcone”.

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