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Onoranze doverose (Il Piccolo 06 lug)

LETTERE

Indubbiamente significativa la notizia su Il Piccolo del 21 giugno scorso di Marco Di Blas dal titolo "Il Presidente croato Josipovic a Bleiburg, teatro dell'eccidio Titino degli Ustaša”. Implicito il riconoscimento del martirio dopo la fine della seconda guerra mondiale dei Croati (Sloveni, Serbi, Italiani) anticomunisti uccisi per opera degli armati del Partito Comunista Jugoslavo. Dopo oltre 60 anni si può parlare apertamente e persino commemorare ufficialmente i massacrati per favorire la presa del potere delle armate dalla stella rossa. Come pure per le sepolture di massa di Katyn per i polacchi uccisi dai sovietici nel 1940.

Lodevole, in questo contesto, la traccia per il tema d’italiano “sulle Foibe” dell’esame di maturità di quest’anno. Poco importa se evitata dalla grande maggioranza degli studenti. L’argomento è notoriamente poco approfondito a scuola e molto controverso per il rischio di dispiacere ad alcuni docenti. Con il progressivo emergere di situazioni simili attraverso gli anni anche le persecuzioni “foibe ed esodo” oggetto della Legge 92 del 30 marzo 2004 si inseriranno in un quadro generale di metodo diventando meno negabile. La sorte della popolazione tedesca di Romania perseguitata e deportata dai sovietici e dal regime comunista rumeno dopo la guerra descritta nei libri del premio Nobel Herta Müller esule dalla Romania in Germania. L’espulsione violenta dei tedeschi del Sudetentland preclusi dal rientrare a casa dai decreti “Edvard Benes 1945” integrati nell’ottobre 2009 nel trattato EU di Lisbona per volontà del Presidente Vaclav Klaus della Repubblica Ceca. Rientrano in questo quadro generale.

Le onoranze doverose del Presidente croato Josipovic a Bleiburg, pur senza chiarimenti, sono omogenee al tema “foibe e esodo” per l’emergere di verità dopo oltre 60 anni di silenzio ufficiale.

Clayton J. Hubbard

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