ZARA Asilo italiano di Zara, una questione ancora in fase interlocutoria. Ieri nella città del maraschino si sono incontrati il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, la direttrice amministrativa UI, Orietta Marot, l’ assessore municipale all’Istruzione e alla Cultura, Radovan Dunatov, e la presidente della locale Comunità degli Italiani, Rina Villani, riunione voluta dalla massima organizzazione della comunità italiana per cercare di sbloccare un’impasse che dura da tanti, troppi anni e di fatto impedisce l’apertura dell’ istituzione prescolare italiana. Nell’ incontro, definito cordiale dai partecipanti, sono state ribadite le rispettive posizioni su un progetto che – se realizzato – permetterebbe dopo più di mezzo secolo l’entrata in funzione in Dalmazia di un’istituzione scolastica in lingua italiana. Infatti, l’ assessore Dunatov ha ribadito ai suoi interlocutori che a Zara esistono due strutture prescolastiche municipali, Radost e Sunce, e che nel loro ambito è impossibile creare una sezione italiana in quanto ciò implicherebbe troppi problemi, tra cui la modifica agli statuti. Si deve insomma istituire un asilo indipendente, del quale sarebbero fondatori la Città di Zara e l’ Unione Italiana. In tal senso, Dunatov ha spiegato che l’amministrazione cittadina ha inviato al ministero dell’Istruzione croato una propria versione dell’atto di cofondazione, approvata ufficiosamente dal dicastero. Tale documento è stato posto all’ attenzione dell’Unione italiana lo scorso aprile e presentato come non modificabile perché appunto accettato da Zagabria.
Il punto è che l’Unione – presa visione del testo – ha avuto da ridire su diverse cose. Tre quelle principali: in primo luogo non si può accettare il nome di Pinokio (versione croata di Pinocchio) per l’ asilo e il fatto che manchi la denominazione bilingue dell’istituzione (presente solo quella croata); quindi nell’atto della Città non appare chiaro che si tratterà di un asilo specificatamente italiano e infine nel testo non appare inequivocabile che i beni per il giardino d’infanzia, acquistati con i mezzi dello Stato italiano, resteranno di proprietà dell’ Unione italiana. Già nel mese di maggio, l’Ui ha spedito a Zara una propria versione dell’atto di cofondazione, naturalmente non approvata, la qual cosa è stata ribadita da Dunatov anche nell’incontro di ieri, con la constatazione che quanto approvato dal ministero dell’Istruzione non è passibile di cambiamenti. «Preso atto delle dichiarazioni di Dunatov – è quanto confermatoci telefonicamente da Tremul – l’Unione italiana si rivolgerà al governo croato, chiedendo l’assenso sul testo di cofondazione da noi formulato, documento che è in piena armonia con la legge sulle scuole delle minoranze nazionali in Croazia. Se Zagabria risponderà positivamente alla nostra richiesta, ci rivolgeremo di nuovo alla municipalità di Zara per arrivare alla nascita dell’ asilo italiano, un progetto al quale non intendiamo rinunciare». Insomma, la Città di Zara (governata dai nazionalisti dell’ Accadizeta) continua a disseminare di cavilli burocratici la strada che porta all’asilo italiano e non per niente Tremul ha avuto un breve commento alla fine della telefonata: «Ci attendevamo un risultato più consistente dall’incontro con l’ assessore Dunatov».
Andrea Marsanich