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Morto lo storico Giulio Cervani (Il Piccolo 30 nov)

«Trieste ha perso l’ultimo rappresentante di quell’eccezionale stagione di studiosi che la nostra città partorì negli anni Venti. Per me è stato un carissimo amico e un maestro di studi. Gli devo tantissimo». È così che lo storico triestino Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea all’Università di Udine, saluta e ricorda il professor Giulio Cervani, scomparso nella notte tra venerdì e sabato.

Triestino, 89 anni, Cervani insegnò per anni Storia della Mitteleuropa e della Balcania all’Università di Trieste, sia nella facoltà di Lettere che in quella di Magistero. Il suo nome è legato a filo doppio a quello dei più importanti storici che nel ventesimo secolo hanno scandagliato le vicende del nostro territorio, a partire da Elio Apih. Grande appassionato del Risorgimento, lo studioso fu anche compagno di banco e grande amico del Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con cui condivise speranze e riflessioni sia da studente, alla Normale di Pisa, che in età matura, legato all’ex Capo dello Stato dalla stessa visione politico-culturale, moderata e laica.

Giulio Cervani, nato il primo aprile del 1919, iniziò la sua carriera entrando giovanissimo nel mondo della scuola. Per un periodo fu anche preside dell’istituto Carducci. Poi passò alle cattedre universitarie, insegnando Storia di Trieste e della Venezia Giulia nel nostro ateneo. Nel 1965 fondò, assieme a Salvatore Francesco Romano, la collana «Civiltà del Risorgimento», organo del Comitato di Trieste e Gorizia dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Proprio di questo Comitato (oggi presieduto da Fulvio Salimbeni) il professor Cervani era presidente onorario.

«Cervani era un grande conoscitore della storia regionale, in particolare triestina e dell’Alto Adriatico – spiega ancora Salimbeni -. Oltre che della Balcania. Però, al di là delle sue qualità come studioso, ne ricordo una in particolare: la sua grande attenzione e disponibilità nei confronti dei giovani. Lui ha dato enorme spazio e creduto nel lavoro dei giovani storici. Io ero tra quelli. E poi – conclude – era un uomo semplice, simpatico, onesto».

Tra gli storici che sono cresciuti con gli insegnamenti di Cervani c’è anche Raoul Pupo. «La collana da lui fondata e diretta – racconta Pupo – ospitò il mio primo libro, nel 1979, intitolato ”La rifondazione della politica estera italiana – la questione di Trieste”. Cervani fu uno studioso con un’enorme apertura mentale, che diede ascolto ai giovani talenti. Nel Dopoguerra diede il suo grande contributo al rinnovamento della storiografia triestina, che al tempo era piegata alla politica. Ci insegnò ad avere una mentalità storiografica critica». (e.c.)

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