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Mohoratz a Milano parlerà di Palatucci

Giovedì  21  maggio p.v.  alle ore 17.30
presso la Sala Conferenze dell’Istituto “Leone XIII” (g.c.)
sita in via Leone XIII al civico numero 12 – Milano

Fulvio  Mohoratz

Vice Sindaco e Assessore alla Culturadel “LIBERO COMUNE di FIUME in ESILIO” e Consigliere nazionale ANVGD
parlerà sul tema:

Giovanni Palatucci: uomo eroico di fede e carità
proclamato da Israele “GIUSTO  FRA  LE  NAZIONI”

Giovanni Palatucci nasce a Montella (Avellino) il 29 maggio 1909. Consegue la maturità classica nel 1928 e la laurea in giurisprudenza nel 1932. Supera il periodo di praticantato, ma decide di non dedicarsi all’avvocatura. Agli inizi del 1936 presenta domanda di ammissione nella Pubblica Sicurezza. Frequenta il 14° corso di Polizia a Roma, alla fine del quale viene nominato V. Commissario alla Questura di Genova. Il 2 novembre 1937 è trasferito per punizione a Fiume, avendo espresso severe critiche sull’organizzazione della Polizia, pubblicate da un giornale genovese. Viene nominato dirigente dell’Ufficio Stranieri, ritenuto, allora, di scarso rilievo, che nel 1938, però, diverrà improvvisamente importante con l’entrata in vigore delle leggi razziali (RDL del 17 novembre 1938, n° 1728) che saranno seguite da altri RDL decisamente e ferocemente antisemiti.  Palatucci, fingendo di eseguire con solerzia gli ordini superiori, si adopererà, invece, in tutti i modi per aiutare e proteggere ebrei e perseguitati politici.  Nel 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, provvederà a trasferire ebrei e stranieri abitanti a Fiume in 2 campi di concentramento a Campagna (SA) ove i “deportati” potranno persino circolare liberi per il paese, anche in virtù dell’interessamento dello zio G.Maria Palatucci, vescovo francescano, che in quella zona campana esercitava la sua missione pastorale e che cercherà in tutte le maniere di alleviare le sofferenze agli “internati”. Dopo l’8 settembre 1943, la Venezia Giulia e la Dalmazia faranno parte del “Litorale Adriatico”, amministrato dai Tedeschi e Palatucci diverrà l’ultimo questore italiano di Fiume. Continuerà nella sua opera di soccorso, in particolare agli ebrei.  I nuovi padroni teutonici, che da tempo lo avevano in sospetto, lo arresteranno il 13 settembre 1944, condannandolo a morte. La sentenza sarà commutata nella deportazione nel Lager  di Dachau ove morirà il 10 febbraio 1945. Israele ha provveduto a far incidere il suo nome nello “Yad Vashem” di Gerusalemme. E’ in atto, in stato avanzato, un processo di beatificazione.  Il 29 maggio p.v. le Poste Italiane emetteranno un francobollo commemorativo nel centenario della sua nascita.              

(fonte www.arcipelagoadriatico.it)

 

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