C’era un convitato di pietra ieri a Jasenovac alla cerimonia in occasione del settantesimo anniversario della fuga degli internati dal campo di concentramento ustascia nella Slavonia occidentale. Alla commemorazione sono infatti intervenuti il premier Zoran Milanović, il presidente del Sabor, Josip Leko, ma non il capo dello Stato Kolinda Grabar-Kitarović. Il presidente della Repubblica aveva infatti visitato Jasenovac da sola il 22 aprile scorso, rendendo omaggio alle vittime. Stavolta ha inviato un suo emissario, il produttore cinematografica Branko Lustig, sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti. Inizialmente ci sono stati dei fischi per lui, ma quando ha iniziato a parlare e a raccontare degli orrori dei campi di sterminio e delle efferatezze commesse anche sul territorio della Croazia è calato il silenzio. La cerimonia a Jasenovac ieri è iniziata con il Corteo della memoria che si è snodato dal Centro memoriale al grande monumento a forma di fiore. Hanno preso parte alla commemorazione anche numerosi ministri, rappresentanti del corpo diplomatico, delle comunità religiose, delle minoranze nazionali e delle associazioni antifasciste, nonché ospiti dall’estero.
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