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Memoria e verità: l’Europa condanna i crimini comunisti di Tito in Istria e Balcani

14.07.2025 – Ringraziamo la testata online Varese in Luce per averci consentito di pubblicare la seguente riflessione di di Mons. Ettore Malnati, ex Vicario episcopale della cultura della diocesi di Trieste.

Memoria e verità: l’Europa condanna i crimini comunisti di Tito in Istria e Balcani

Il Parlamento europeo ha approvato la proposta dell’europarlamentare slovena Romana Tomc di preservare la memoria dei regimi totalitari in Europa sottolineando particolarmente i crimini del regime comunista di Tito nei territori dell’Istria, della Slovenia e della Croazia dopo la Seconda guerra mondiale. Finalmente potremmo dire: giustizia morale è stata fatta dai rappresentanti di quei popoli europei che si sono impegnati a edificare libertà e dignità di ogni persona , cultura, religione e popolo.

Sì, questo riconoscimento era atteso da tempo soprattutto dalle Genti sia della Venezia Giulia e dell’Istria, che della Slovenia e della Croazia. La tragedia di queste terre ha prostrato e umiliato la dignità della persona umana a vantaggio di un’ideologia che si è imposta con la violenza e con il terrore. Ne sono testimonianza i molti martiri di quel regime, le foibe e le diverse fosse comuni, recentemente “scoperte” nel territorio della Slovenia.

La cancellazione del 17 maggio 2022 della giornata della memoria per le vittime della violenza comunista in Slovenia ha creato nelle coscienze di molte persone che hanno subito in quel periodo, perplessità per un futuro di giustizia e di pacificazione.

Purtroppo ancora si annidano “sacche ideologiche” sia da destra che da sinistra che tentano un certo revisionismo, che giustamente i presidenti Mattarella e Pahor hanno stigmatizzato come “voci inaccettabili”.

Trieste – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor il occasione della deposizione di una corona di fiori presso la lastra di ferro che copre l’ingresso della foiba di Basovizza oggi 13 luglio 2020..
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Trieste con le sue istituzioni ha cercato di superare gli antagonismo ideologici e si è proposta “luogo del dialogo” alla luce della verità che emerge dai suoi due calvari: la risiera e le foibe.

Su questa via è necessario camminare per vivere da “popoli amici” e ricercare insieme di mettere in comune il diverso patrimonio culturale, sociale, religioso ed economico per fare di questa terra un “luogo” di incontro e di sinergie capaci di promuovere quella particolarità plurima che già rese questo territorio florido negli scambi culturali, religiosi ed economici del passato.

Il riconoscimento dell’Europarlamento circa la memoria particolarmente dei crimini del regime di Tito qui in questo “grandangolo” possa aiutare ad arginare negazionismi di destra e di sinistra che emergono in certi frangenti divenendo “pietre d’inciampo” per una convivenza tra etnie nella verità e nella giustizia.

Don Ettore Malnati

 

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