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Matvejevic: ma i rancori restano (Corriere della Sera 15 dic)

Le paure: "I nazionalisti croati temono che ora gli italiani verranno a ricomprarsi quello che hanno perduto dopo la guerra"

Milano "La Croazia ha già svenduto tutto ai tedeschi. Prima i cantieri navali, tra i migliori d'Europa, poi gli alberghi, infine le case. Per fortuna è arrivata questa micidiale crisi economica che adesso costringere a vendere quel che resta a chi merita veramente di comprare, gli italiani.

Ma, ripeto, è solo a causa della congiuntura sfavorevole che i croati hanno deciso di cambiare linea, il sentimento contro l'Italia persiste."

Lo scrittore croato, naturalizzato italiano, Predrag Matvejevic, 76 anni, ha vissuto per 14 anni a Roma, dove ha insegnato Slavistica all'università La Sapienza. Da qualche tempo è tornato ad abitare a Zagabria, lasciata durante la guerra serbo-bosniaca, dove vive, come dice lui, da "dissidente in un vespaio".

Matvejevic, vincitore del Premio Strega europeo nel 2003 e insignito in Francia della Legion d'Onore, autore di libri di successo quali Breviario Mediterraneo, Epistolario dell'altra Europa e L'Altra Venezia, non ha dubbi sul perchè della politica commerciale anti-italiana della Croazia: "Dobbiamo risalire alla fine della Grande Guerra,  quando Istria e Dalmazia (oggi parte della Croazia) furono riconosciute italiane. Una ferita aperta: Dal 1943 la Jugoslavia di Tito iniziò un programma di annessione di quelle terre eliminando gli italiani, tra rappresaglie, processi sommari, le tragicamente famose foibe. Da allora il sentimento anti-italiano non è mai tramontato. Sentimento che non appartiene alla maggioranza della popolazione ma ad un gruppo di potere che però ha grande influenza sul Paese".

Adesso qualcosa cambierà. Fino a ieri, per un italiano era impossibile comprare casa in Croazia. Oggi è complicato, da febbraio 2009 non ci saranno più restrizioni.

"Finalmente Zagabria ha deciso di trattare gli italiani come gli altri europei con i quali fa affari da tempo. Lo fa solo per garantirsi il futuro ingresso nella Ue. Non potrebbe comportarsi diversamente. Ma i nazionalisti croati, che hanno sempre osteggiato questa apertura verso Roma, temono che ora gli italiani verranno a ricomprarsi quello che hanno perduto dopo la guerra."

Non è convinto da questa apertura?

"Ripeto, non è un cambio di linea politica, ma un obbligo europeo al quale si aggiunge la crisi economica. I soldi non hanno colore, tantomeno i colori della bandiera italiana. Io sono per per una politica aperta non per la vendita tendenziosa."

Cosa significa?

"Scegliere quando, come e a chi vendere e quando no, come fa Zagabria".

Consiglia di comprare casa in Croazia?

"Guardi, se avessi i soldi comprerei casa in Costa Azzurra".
 
Roberto Rizzo

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