ROMA Margherita Granbassi lascia i Carabinieri: troppo clamore e troppo imbarazzo intorno alla sua decisione di partecipare ad «Annozero», al fianco di Michele Santoro. Ci ha riflettuto a lungo, poi ha preso una decisione particolarmente sofferta e tormentata: quella di lasciare l'Arma che tanto le ha dato nella sua carriera di atleta (doppia medaglia di bronzo a Pechino nella specialità del fioretto).
La Granbassi convoca i giornalisti per rendere nota la scelta ma, tiene a chiarire, non c'è nessuna battaglia, nessuna acrimonia, nessun astio. «La verità – esordisce la campionessa triestina – è che si è creata una situazione particolarmente imbarazzante tra me e i Carabinieri. Per questo motivo ho presentato questa mattina la domanda di congedo prima che fossero loro a congedarmi. Ho pensato di essere io a sollevare l'Arma da tale decisione che, comunque, sarebbe arrivata nel giro di pochi giorni. E, soprattutto, da questo imbarazzo profondo. Non è stata una scelta facile ma la ritengo la più opportuna perché questa vicenda è durata anche troppo».
Naturalmente, le posizioni rimangono quelle di partenza: Margherita, insieme al suo avvocato Roberto Ziliani, ritiene ancora oggi che non ci sia alcuna incompatibilità, nè impedimento alla partecipazione ad Annozero. «Ho rispettato – sottolinea – tutti i punti del regolamento dell'Arma. Non c'è stata alcuna violazione». Fa riferimento al tipo di accordo con la Rai, che prevedeva la sua partecipazione a titolo gratuito. Un tipo di accordo che, almeno nell'immediato, continuerà nella stessa modalità. L'Arma chiedeva poi di privilegiare la sua carriera di atleta e di avere in ogni circostanza una posizione superpartes. Condizioni che, secondo la campionessa, il suo avvocato e l'intero staff, sono state rispettate pienamente.
Per quanto riguarda il suo ingresso in un club, la Granbassi ricorda di essere già nella «Scherma Terni» per gli allenamenti, mentre per il tesseramento era nei Carabinieri. «Prima di tutto – ribadisce – sono un'atleta. Ma devo pormi anche il problema di garantirmi un futuro. La mia passione è il giornalismo e voglio andare avanti su questa strada. Già prima che Santoro mi desse questa opportunità, avevo ricevuto una offerta da Sky Sport». C'è stato un accanimento nei suoi confronti? «Non credo. Forse la decisione di prendere parte ad Annozero ha colto tutti impreparati e nessuno si aspettava tanto clamore. Quello che mi sta a cuore è di evitare di dare l'idea di una battaglia. Ai Carabinieri devo tantissimo, con la divisa ho vinto tanto e anch’io credo di aver dato molto a loro». E sul suo ruolo ad Annozero: «È tutto da sperimentare passo dopo passo. Sono una persona discreta, mi piace fare le cose piano piano. Per ora sono contentissima del mio spazio». Insomma, Margherita andrà avanti sul doppio binario sport-tv pensando all'appuntamento di Londra tra quattro anni e a puntellare la sua carriera televisiva.
Un sassolino dalla scarpa, però, se lo leva affondando il suo «fioretto» contro Cossiga: «Le sue parole mi hanno colpito particolarmente e credo siano state importanti anche alla luce di quello che è accaduto. Forse, se avesse scelto il silenzio, non saremmo ora qui a parlare. Devo anche dire che Cossiga è tornato sui suoi passi ed è stato il primo a sostenere la mia richiesta di aspettativa». Richiesta poi rigettata dall'Arma. Tra Cossiga e la Granbassi non c'è stato alcun contatto: «Eppure, non riesco proprio a capire i suoi rilievi. Intanto, il punto riguardante il mio compenso si è rivelato inesistente perché dalla Rai non ho preso una lira. In secondo luogo, il mio abbigliamento è sempre stato consono e sobrio come nel mio stile. Mi ha accusato anche di essermi comportata come una velina: anche questo è falso, non ho nè ballato nè fatto stacchetti o cose del genere».
«Le dimissioni costituiscono, da parte della schermitrice, un atto di chiarezza e responsabilità di cui penso l'Arma le debba essere grata» questo il commento di Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è invece intervenuto dicendo di essere «lieto che la vicenda si sia conclusa senza la necessità di provvedimenti coercitivi e ulteriore clamore».
La Granbassi pone così fine a quella che è stata definita una piccola telenovela: esclusi ulteriori colpi di scena perché, dai segnali che arrivano dall'Arma, sembra non esserci la possibilità che sia respinta la richiesta di congedo.