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Marco Polo: il comunicato stampa ANVGD

COMUNICATO STAMPA ANVGD

Marco Polo croato: la Storia che non sta in piedi

Roma, 5 settembre 2007

Dopo la grottesca appropriazione del Bronzo di Lussino, esposto per mesi a Firenze come “Atleta della Croazia” e ora impolverato a Zagabria, la Croazia ci riprova per l’ennesima volta con Marco Polo, fornendogli il passaporto di cittadino croato a tutti gli effetti. Ci ha pensato la Comunità Turistica Croata pubblicando 150mila copie di una brochure e di un cortometraggio di 15 minuti nel quale vengono dichiarate le prove “scientifiche” della nascita di Marco Polo nell’isola dalmata di Curzola e la cui patria sarebbe quindi indiscutibilmente la Croazia (notizia da “La Voce del Popolo” del 5/9/2007).
Tale ulteriore e risibile tentativo di appropriazione identitaria getta le radici nell’ignoranza storica più totale, sia perché Marco Polo è riconosciuto quale nato a Venezia dall’universalità degli studi e degli studiosi, sia perché, pur volendo attribuirgli origini familiari di Curzola, l’isola era al tempo territorio della Serenissima e la popolazione autoctona era di cultura latino-veneta; della Croazia non si sentiva ancora neanche lontanamente parlare.
Questo pessimo tentativo di croatizzazione dimostra una volontà -stavolta sì scientifica- di riscrivere la storia a proprio uso e consumo, regalando passaporti ai nomi eccellenti per farli propri su accattivanti depliant. Ci potrà cadere qualche ignaro turista, ma la cultura e la storia sono tutt’altra cosa: si scrivono sui libri, non sui depliant.

Fabio Rocchi
Segretario Nazionale ANVGD

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