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Mantica: pagina di storia che va chiusa (Apcom 02 set)

Roma, 2 set. (Apcom) – Ci sarà il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica a rappresentare il governo ad Axum dopodomani, 4 settembre, nella cerimonia con cui il celebre obelisco sarà ricollocato nel luogo originario, nel parco archeologico dove era stato rinvenuto nel 1935 dai militari italiani. Mantica parla di un "evento storico, che chiude una vicenda antica, durata decenni, con l'Etiopia: se la colleghiamo all'accordo firmato domenica con la Libia – fa notare – vediamo che questo governo nell'arco di cinque giorni mette fine a due vertenze del passato, e apre un discorso futuro di cooperazione".

La cerimonia di giovedì arriva al termine dell'ultima fase di un lunghissimo processo, di recupero e restauro, a cui Mantica contribuì nel 2002 quando aveva lo stesso incarico di governo attuale. Durante la guerra d'Etiopia l'Italia fascista occupò il paese fra il 1936 e il 1941. La stele era fra le più grandi in loco e venne sottratta come bottino di guerra per festeggiare il quindicesimo anniversario della Marcia su Roma e il bimillenario di Augusto.

Nel 1947, l'Italia si impegnò a pagare i danni di guerra e a restituire la stele insieme al Leone di Giuda, che dal 1970 adorna la piazza della stazione ad Addis Abeba. Dopo numerose sollecitazioni e patteggiamenti, nel 1997 venne firmato un ultimo accordo bilaterale (confermato dal presidente Scalfaro nello stesso anno e ribadito nel 2004 dall'allora governo Berlusconi) che definiva le complesse, e lunghe procedure di restituzione e montaggio della stele a carico dell'Italia.

Secondo Mantica, la vicenda di Axum va letta nello stesso contesto storico di restituzioni, riparazioni e riconciliazioni in cui si inserisce lo stanziamento da parte italiana di 5 miliardi di dollari in 20 anni per il risarcimento del colonialismo in Libia. Un dossier, quello libico, che si è "chiuso definitivamente, inuna prospettiva ventennale e non a breve durata" rimarca il senatore.

La cooperazione italo-libica, sottolinea il sottosegretario agli Esteri, sarà fondamentale soprattutto su due piani: nella lotta al terrorismo, perché "la Libia è in prima fila contro il fondamentalismo" e soprattutto "contro i flussi dell'immigrazione clandestina" per dare piena attuazione all'accordo tecnico, firmato lo scorso anno dal ministero dell'Interno, che prevede il pattugliamento di unità navali di fronte alle coste libiche.

"Come uomo di Alleanza Nazionale – aggiunge il sottosegretario – mi auguro anche che questo governo, dopo aver chiesto scusa per il biennio 1911-12 e quindi per la colonizzazione giolittiana, si ricordi degli italiani cacciati nel 1970, dando loro un minimo di soddisfazione materiale, oltre che morale, per risarcirli dei beni che sono stati loro sequestrati". Mantica cita poi, come "pagina della storia che va ancora chiusa", quella del risarcimento ai profughi giuliani e dalmati protagonisti dell'esodo istriano nel dopoguerra.

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