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Lubiana presenta il nuovo governo (Voce del Popolo 13 nov)

LUBIANA – Il presidente incaricato per la composizione del nuovo Governo sloveno, Borut Pahor, al termine dei colloqui con i rappresentanti delle altre tre formazioni politiche della futura coalizione, ha presentato martedì sera la sua équipe ministeriale. I primi a discutere sui candidati, all’inizio della prossima settimana, saranno i vari Comitati parlamentari, mentre al termine della stessa, con tutta probabilità venerdì 21 novembre, la parola passerà ai deputati i quali, come annunciato, saranno chiamati ad esprimere la fiducia al Governo in blocco. Una volta ottenuto il beneplacito del Parlamento, l’Esecutivo di Borut Pahor diventerà operativo a tutti gli effetti.

Assieme al premier, il nuovo Governo sloveno dovrebbe contare 19 ministri, uno in più rispetto ai mandati precedenti e ciò a causa dell’istituzione del ministro della Diaspora. Nel suo organico ci sono sette ministri all’infuori della cosiddetta quota partitica. Cinque poltrone ministeriali saranno occupate da donne – mai prima così numerose nell’Esecutivo sloveno. Al termine della riunione con i partner di coalizione, Borut Pahor ha dichiarato ai giornalisti che sull’organico si devono esprimere ancora i massimi vertici dei quattro partiti della coalizione: si tratta, tutto sommato, di una pura formalità in quanto la lista dei ministri sarà inviata già oggi in procedura parlamentare.

Come si prevedeva, l’ultimo Ministero ancora… scoperto fino all’altra sera, ossia quello degli Esteri, è stato affidato al 46.enne diplomatico di carriera Samuel Žbogar. Il Ministero delle Finanze verrà guidato dall’autorevole economista France Križanić (socialdemocratici), quello del Lavoro, della Famiglia e della Tutela sociale da Ivan Svetlik (Desus). L’economista Matej Lahovnik (Zares) sarà il nuovo ministro dell’Economia. Egli ha già ricoperto questa funzione in uno dei Governi di Drnovšek. Il nuovo ministro dello Sviluppo (senza portafoglio) sarà Mitja Gaspari, pluriennale ministro delle Finanze ed ex governatore della Banca centrale.

Il Ministero degli Interni è andato a una donna, per la precisione a Katarina Kresal, presidente dei liberaldemocratici (LDS), uno dei quattro partiti della coalizione di Governo, mentre alla guida del Ministero della Giustizia si insedierà Aleš Zalar, legale e giudice, già presidente del Tribunale circondariale di Lubiana.

Ljubica Jelušič, politologo con dottorato in scienze militari, docente presso la Facoltà di scienze politiche di Lubiana, assumerà le redini del Ministero della Difesa mentre Milan Pogačnik, preside della Facoltà di veterinaria quelle del Ministero dell’Agricoltura. Egli, per breve tempo, aveva ricoperto la medesima carica nell’ex Governo di Anton Rop. Majda Širca, pluriennale deputato, con laurea in storia dell’arte, filmologa ed ex redattore del programma culturale della TV slovena, si insedierà al vertice del Ministero della Cultura. Come si prevedeva, il Ministero dell’Ambiente e del Territorio è stato affidato a Karl Erjavec (Desus), mentre quello del Traffico sarà appannaggio di Patrick Valčič. Il politologo e docente presso la Facoltà di scienze politiche Igor Lukšič, sarà il nuovo ministro della Scuola e dello Sport; Gregor Golobič, si occuperò, invece, dell'istruzione universitaria. Al vertice del Ministero della Sanità ci sarà Borut Miklavčič, mentre il dicastero dell’Amministrazione pubblica sarà affidato a Irma Pavlinič Krebs (Zares). Zlatka Poštajner sarà ministro senza portafoglio dell’Autogoverno locale e dello Sviluppo regionale mentre Boštjan Žeks è stato proposto a ministro senza portafoglio della Diaspora slovena.

Secondo gli analisti il presidente incaricato è riuscito nel suo intento di inserire nell'Esecutivo quanti più esperti di economia e questioni sociali, con l'occhio rivolto alla recessione in agguato. Pahor ce l'ha fatta, pure, a raggiungere un buon equilibrio fra gli interessi dei diversi partiti: ha avuto successo pure l'obiettivo di includere nel Governo tutti i presidenti delle formazioni politiche della coalizione. Per quanto concerne la nomina del diplomatico Samuel Žbogar a capo del dicastero degli esteri, questa viene spesso e volentieri interpretata a Lubiana come espressione del desiderio che gli esteri siano quanto più sotto la diretta influenza del premier. Pahor, comunque, ha definito Samuel Žbogar un ottimo diplomatico di carriera, rilevando di attendersi da lui parecchie innovazioni nel campo della diplomazia e della politica estera. In ogni caso, non si prevedono novità di rilievo in politica estera.

 

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