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«Quel viaggio del Milite Ignoto che tanto affascina gli storici» (Il Piccolo 17apr15

 

«Un tema di grande intensità e drammaticità che unisce la storia nazionale e quella locale: poterlo raccontare è il sogno di ogni storico». Sergio Luzzatto, docente di Storia moderna all’Università di Torino, ha inquadrato in questo modo la vicenda del Milite Ignoto, nel corso del penultimo appuntamento con il secondo ciclo delle “Lezioni di Storia” dedicate alla Grande Guerra, in una cornice del Teatro Verdi come sempre gremita di pubblico, definendola «la manifestazione collettiva più importante della nostra storia, ricca di simboli, significati, implicazioni e conseguenze». Introdotto dall’assessore comunale all’Educazione Antonella Grim e dal giornalista del “Piccolo” Alessandro Mezzena Lona, Luzzatto ha raccontato la cerimonia di tumulazione che si è snodata lungo la linea ferroviaria italiana, dove ad omaggiare la salma del Milite Ignoto c’erano migliaia di persone inginocchiate: con partenza dalla basilica di Aquileia fino a Roma, in via Nazionale all’altare della Patria, con una cornice superiore al milione di presenze. In quella che, dal 28 ottobre al 4 novembre 1921, fu «una settimana storica, diversa da tutte le altre ed intrisa di passioni ed affetti». Una settimana nella quale «l’Italia ha fatto i conti con sé stessa e con il grande lutto: una storia che parla di un grande simbolo senza nome e senza volto e che doveva rappresentare tutti i caduti della Grande Guerra, ma soprattutto i dispersi, le cui spoglie non furono mai ritrovate».

 

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