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L’Hdz “silura” la Kosor (Il Piccolo 15 giu)

Gettata nel cestino della storia. Jadranka Kosor, 59 anni, ex premier della Croazia e colei che ha apposto la firma in calce al Trattato di adesione del suo Paese all’Unione europea è stata definitivamente “cancellata” dall’orizzonte politico croato. In sei mesi dall’altare alla polvere. Il suo partito, infatti, l’Hdz ha deciso di sospenderla dalla carica di vicepresidente del Sabor (Parlamento croato) assieme al suo fido scudiero Vladimir Šeks. Al loro posto sono stati nominati Tomislav Culjak e Željko Reiner. Per qualcuno si è trattato di una sorpresa. Un po’ meno per i conoscitori del palcoscenico politico croato, visto che era oramai chiaro che il nuovo presidente dell’Hdz, Tomislav Karamarko, che ha sconfitto proprio la Kosor nel recente congresso della Comunità democratica croata, avrebbe ridisegnato il partito a sua immagine e somiglianza, scaricando le ingombranti figure del passato sconfitte alle elezioni politiche dello scorso dicembre dalla coalizione di centrosinistra Kukuriku guidata dal socialdemocratico, e attuale premier, Zoran Milanovic.

E così dopo il 19 maggio, data del fatal congresso per l’ex first lady croata, si attendeva una decisione da parte dei nuovi vertici dell’Accadizeta in questo senso. Se è clamoroso il siluro tirato alla Kosor ancor più pesante è l’affondamento della “corazzata” Šeks, uno dei padri fondatori dell’Hdz assieme al defunto presidente Franjo Tudjman. Già alla fine di maggio il neo-presidente Karamarko, dopo una riunione con i deputati accadizetiani al Sabor, aveva annunciato che la Kosor non è più la presidente del gruppo parlamentare, carica che si è auto-concesso. Per alcuni si tratta di una sorta di “repulisti”, per altri la resa dei conti con i vertici dell’Hdz del passato profondamente collusi con l’ex premier Ivo Sanader attualmente sul banco degli imputati del Tribunale di Zagabria per alcuni clamorosi casi di corruzione, per Karamarko il tutto va spiegato con il fatto che «la Kosor è stata il mio predecessore, il partito ora si sta trasformando in una nuova e libera formazione politica».

Lei l’ha presa male. Alcuni media croati affermano che ricevuta la notizia del siluramento avrebbe pianto. «Qualcuno – ha dichiarato affranta – sta cercando di sminuire e umiliare il mio lungo lavoro all’interno del partito». «A fare fuori me e Šeks – ha aggiunto – sono state persone che fanno parte dell’Hdz da sei, sette mesi e che dimenticano che io ho firmato il Trattato di adesione della Croazia all’Ue. Vogliono gettarmi nel cestino della storia, vogliono chiudermi nel ripostiglio del partito». Karamarko minimizza e promette che affiderà sia alla Kosor come a Šeks qualche carica nelle commissioni parlamentari, ma per i due niente più auto blu, niente più ufficio privato, niente scorta. In poche parole: addio agrodolce sapore del potere. La Kosor ha sostenuto che continuerà il suo lavoro di parlamentare dell’Hdz ma c’è già chi la vede assumere un ruolo guida in un nuovo partito e chi pronostica per lei una carriera diplomatica.

Mauro Manzin

“Il Piccolo” 15 giugno 2012

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