Il tribunale di Lubiana ha condannato in primo grado l’ex premier di centrodestra Janez Janša a due anni di carcere e al pagamento di una penale di 37 mila euro in un processo per corruzione nell’acquisto di autoblindo dalla Finlandia, il cosiddetto “Affare Patria”. Per i coimputati Ivan Crnkovic e Tone Krkovic invece la pena detentiva è di 22 mesi e quella pecuniaria di 37 mila euro. Gli avvocati dei condannati in primo grado hanno già annunciato il ricorso. Le motivazioni della condanna saranno depositate nelle prossime settimane.
L’ex premier, secondo l’accusa, avrebbe favorito l’azienda finalndese Patria in un appalto pubblico per l’acquisizione di 135 blindati. L’accusa rivolta a Janša è di aver «almeno accettato la promessa di pagamento». Ivan Crnkovic, a capo dell’azienda Rotis, rappresentante dell’azienda Patria per la Slovenia, avrebbe secondo il pm promesso che parte dei proventi dell’affare Patria sarebbero finiti a Krkovic e Joze Zagožen, imputato in questo stesso processo, di cui la posizione è stata stralciata. I soldi sarebbero dovuti finire, secondo la ricostruzione del pubblico ministero, al partito conservatore Sds, di cui è segretario nazionale Janez Janša. Tutti i condannati si sono sempre dichiarati innocenti, sostenendo che si tratta di una persecuzione politica.
(fonte “Il Piccolo” 5 giugno 2013)
L’ex premier sloveno Janez Janša in tribunale (foto www.delo.si)