“Vogliamo la Serbia come 29/a stella Ue”: ci “siamo fortemente impegnati” e continueremo a farlo, “supportandola incessantemente” per un avvicinamento “più rapido possibile” a Bruxelles. Enrico Letta, nonostante una giornata complicata – con il cdm che nel pomeriggio l’attende a Roma per il varo della legge di stabilità – non ha voluto mancare il terzo vertice italo-serbo di Ancona.
E nonostante una mattina fatta anche di mille telefonate per cercare, forse, una quadra alla manovra – su cui però non vuole anticipare nulla, limitandosi a smentire ancora una volta le indiscrezioni – arriva nelle Marche con metà del suo governo. Ad attenderlo anche una protesta di Centri sociali e No Tav.
Quello con la Serbia è un summit molto importante per Roma perché la “proiezione balcanica è essenziale nella nostra politica internazionale”, sotto il profilo politico e della sicurezza oltre che, ovviamente, economico, ricorda il premier che coglie l’occasione anche per rilanciare il ruolo dell’internazionalizzazione del made in Italy. Una internazionalizzazione che però non deve essere “mera delocalizzazione” alla ricerca di costi più bassi, rimarca il premier annunciando anche, a breve, una tappa del road show di ‘Destinazione Italia’ in Serbia. “Quello con la Serbia è il primo vertice intergovernativo con il nostro governo, al quale ne seguiranno altri con la Francia, la Russia, Israele e la Spagna”, annuncia Letta.
E mentre Dacic ringrazia, parla di Roma come miglior amico tra i paesi occidentali, sottolinea che Belgrado “vuole diventare il 29/o paese Ue” e che “se lo merita per gli sforzi fatti”, le due delegazioni governative ripartono per le rispettive capitali con nuove intese – da una dichiarazione sul memorandum of understanding per l’integrazione Ue a accordi sul narcotraffico, su criminalità organizzata e autotrasporto – e l’impegno a sviluppare nuove collaborazioni.
“Abbiamo lavorato su molti temi, con sette ministeri coinvolti, quattro accordi molto concreti firmati e impegni successivi”, spiega Letta mentre Dacic gli fa sponda, ricordando che l’Italia ha superato Germania e Russia, diventando primo partner commerciale di Belgrado. Un “amico tradizionale che non vogliamo perda il suo ruolo nei Balcani” anche perché – mette in guardia il premier serbo – se “lo perde, lo prenderà qualcun altro”. I due premier si lasciano dandosi appuntamento al prossimo vertice intergovernativo con Letta che scherza, chiedendo a Dacic la possibilità di far coincidere anche “una bella partita di basket tra Partizan e una squadra italiana…”.
Marina Perna
www.ansa.it 15 ottobre 2013
I due primi ministri a conclusione dell’incontro (foto www.ansa.it)