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L’ANVGD rende omaggio a Elvira Sellerio (Inform 04 ago)

ROMA – E’ mancata ieri nella sua Palermo l’editrice Elvira Sellerio, fondatrice nel 1969 di una delle più raffinate imprese editoriali italiane nel cui catalogo, oggi di oltre tremila titoli, compaiono i migliori nomi della letteratura contemporanea, italiana e non, e testi «minori», classici e moderni, sempre di grande spessore culturale.

In quel «suo» catalogo figurano anche alcuni tra i più pregevoli scrittori giuliani del primo e secondo Novecento, Enrico Morovich e Franco Vegliani, entrambi fiumani, le cui opere di narrativa vennero ristampate in accurate vesti editoriali. Di Morovich Sellerio curò nel 1988 la riedizione delle novelle di Miracoli quotidiani e nel 1990 il racconto I giganti marini; di Vegliani tre titoli, La frontiera (due edizioni, nel 1989 e nel 1996) Processo a Volosca (1989) e Storie di animali (1991).

Se la Casa editrice che ha accolto i due autori giuliani è stata siciliana, tutta siciliana è stata anche la “riscoperta” di Enrico Morovich negli anni Ottanta, ad opera di Leonardo Sciascia – altro autore Sellerio – che lo segnalò su “La Stampa” nel 1987, dando il via, tra la fine degli anni Ottanta e tutti i Novanta, all’interesse della critica e dei lettori per una letteratura di confine rimasta lungamente e immeritatamente ignorata.

Le ristampe di Vegliani si devono invece all’interessamento, presso Elvira Sellerio, di Luciano Muscardin, dermatologo di fama, negli anni Ottanta in cui fu presidente della Società di Studi Fiumani di Roma e promotore del rilancio della storia e della cultura della sua amatissima città nel mondo accademico. Con entusiasmo e consapevolezza del valore di Vegliani (che era nato a Trieste ma si era formato ed aveva esordito a Fiume), Muscardin ottenne dall’editrice l’attenzione che lo scrittore meritava, e che non aveva trovato più sin dai primi anni Settanta.

Dagli intelligenti “recuperi” di Elvira Sellerio i migliori nomi della letteratura giuliana sono via via tornati sugli scaffali delle librerie italiane ad opera di altri editori nazionali (e transalpini) e si sono moltiplicati i convegni di studio, finalmente fuori dagli angusti ambiti regionali.

Il Presidente Napolitano, nel ricordare la figura della Scomparsa, ne ha sottolineato la «grande finezza e l’intuito culturale, di editrice coraggiosa e lungimirante, animata da forte passione civile», che ha avuto la sensibilità di “scommettere” su scrittori così distanti dai gusti medi del pubblico e li ha inclusi in una ideale biblioteca del gusto estetico e dei valori stilistici quali emergono dal catalogo ormai “storico” dell’editrice palermitana, recettiva antenna meridionale della «geografia dell’anima» giuliana. (Inform)

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