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L’abisso delle foibe nelle fotografie di Sharon Ritossa – 14ott16

 

Prosegue fino a sabato 26 novembre presso la Galleria del Cembalo all’interno della prestigiosa cornice di Palazzo Borghese a Roma la rassegna “Identità negate” a cura di Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione ubicato a Treviso e facente parte del Gruppo Benetton. Le prime sale dell’esposizione ospitano le opere di Sam Ivin “Lingering Ghosts”, dedicate ai richiedenti asilo in Gran Bretagna, seguono le fotografie di “Foibe” della giovane triestina di origini istriane Sharon Ritossa. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Roma La Sapienza si è specializzata in Fotografia all’ISIA di Urbino con una tesi sull’esodo giuliano-dalmata: “Esodo Visivo”, questo il nome del progetto di studio, è una ricerca d’archivio realizzata in collaborazione con l’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata e finalizzata a restituire una memoria visiva collettiva della diaspora. Oggi lavora a tempo pieno come fotografa e “Foibe” è il frutto del suo periodo di residenza come borsista a Fabrica.
Questo progetto fotografico intende riflettere su quanto la conformazione geologica di un’area geografica possa incidere sulle sue vicende storiche e sociali. È un tentativo di far entrare lo spettatore in contatto con il territorio, sottolineando che le foibe sono prima di tutto un prodotto della natura e un tratto caratteristico di una certa zona. Il viaggio alla ricerca di queste cavità naturali è stato fatto con l’aiuto di speleologi locali che hanno messo a disposizione le loro competenze e i loro strumenti di esplorazione.
L’uso del bianco e nero conferisce ai fotogrammi un carattere secco e deciso, le immagini raffigurano solamente il buco nero che si spalanca all’improvviso nel terreno e lasciano nell’osservatore il terribile enigma su che cosa possa celarsi là dentro. Le principali Foibe rimaste in territorio italiano oggi sono monumenti nazionali e sigillate, pertanto alle opere di Sharon Ritossa va riconosciuto il grande merito di far entrare drammaticamente nell’immaginario dei visitatori la percezione fisica di cosa sia una foiba. La macchia oscura che si stende al centro delle foto lascia intuire l’abisso che precipita nel sottosuolo e simboleggia tragicamente l’alone di mistero che circonda ancora la sorte di migliaia di nostri connazionali scomparsi alla fine della Seconda guerra mondiale.
Durante l’esposizione, il 26 settembre, la giuria di fama internazionale, composta da Olivo Barbieri (fotografo), Paola de Pietri (fotografa), Marco Delogu (fotografo e direttore di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma), Francesco Graziadei (avvocato, partner di Graziadei Studio Legale) e Walter Guadagnini (Professore di Storia della Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, curatore e critico d’arte), dopo aver visionato le numerose proposte arrivate, ha selezionato Sharon Ritossa, con questo progetto “Foibe”, tra le menzioni speciali della quinta edizione del Premio Graziadei Studio Legale per la Fotografia.

 

Lorenzo Salimbeni

 

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http://arcipelagoadriatico.it/dal-15-settembre-al-26-novembre-2016-alla-galleria-del-cembalo-identita-negate/

https://vimeo.com/185608147

http://store.fabrica.it/products/foibe

 

 

 

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