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La Voce del Popolo – 291107 – Pesci tropicali nelle acque istriane

CARIGADOR – Il mare ormai, chissà per quale motivo, ci porta un po' di tutto: pesce palla, barracuda, pesce balestra, ricciole di fondale, pesce sciabola, pesce spatola. In altre parole una quantità di pesci "alieni" non proprio abituali frequentatori del nostro mare. Molti esemplari sono stati presi al largo, fra Umago e Salvore. In molti casi i pescatori non sapevano riconoscerli, ragion per cui hanno dovuto ricorrere al manuale. Stando agli esperti il mare ci sta portando, a causa dell'innalzamento della temperatura dell'acqua e per l'effetto delle correnti marine, un centinaio di pesci strani, ma anche di squali, testuggini, tartarughe, molluschi, alghe e quant'altro può essere trasportato dal mare o dalle chiglie delle navi.
Gianni Spitz, di Carigador, con la cocia a strascico "Krap" ha preso l'altra sera un pesce balestra, che voleva donare a qualche acquario marino. Ma senza risultato. Spitz dice: "Di pesci, diciamo "strani" ne prendiamo in continuazione, non solo il pesce balestra, ma anche specie rare. L'acquario marino di Umago è chiuso, e a quanto sembra chi lo gestisce non è interessato a questo "balestra" ragion per cui lo ributteremo in mare."
Altri pescatori, come Valter Spitz e Daniele Kolec, ci hanno confermato che il mare dell'Istria è spesso frequentato anche da barracuda, pesci luna, e dalle rare ricciole di fondale, che vivono a profondità notevoli. Un fenomeno particolarmente diffuso negli ultimi anni che testimonia la salute del nostro mare che a quanto sembra sta peggiorando. Il pesce balestra, che ha un corpo foggiato a rombo e compresso lateralmente, con raggi esterni caudali allungati, vive generalmente nell'Atlantico orientale a nord fino all'Irlanda occidentale. Gli adulti si nutrono di crostacei e molluschi che trovano sul fondale marino. Ma frequenti sono anche gli incontri con pesci un po' più grossi, come per esempio gli squali elefante che in primavera risalgono la costa, suscitando la curiosità dei pescatori. Ma per chi li incontra sott'acqua, la visione non è certo troppo piacevole. Va anche detto che la foca monaca, autentica rarità nell'Adriatico, due anni fa è stata avvistata presso il "Garofolin", ovvero a qualche centinaio di metri dalla Punta di Umago, dove si trova il faro che ne delimita la secca.

Franco Sodomaco

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