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La Voce del Popolo – 26.04.08 – Croazia, meglio conoscerla prima di andarci…

L’Associazione mondiale per la sicurezza del traffico stradale (ASIRT) stila ogni anno una speciale classifica delle strade più pericolose del mondo. Tra tutte le viabili più “esotiche” del globo terrestre figura anche una strada statale in Croazia: la D-8, meglio nota come Litoranea adriatica, indicata come “stretta, piena di curve a gomito e in diversi segmenti priva di paracarri”. Non possiamo dar torto a quelli che hanno redatto questa classifica, anzi, potremmo consigliare loro di aggiungere anche il tratto a carreggiata singola della A-6 Fiume-Zagabria, che in quanto a incidentalità non ha nulla da invidiare a tante altre strade considerate più pericolose.

Dal Tibet all’Ecuador, dalla Nigeria alla Scozia…

È comprensibile che la strada che in Bolivia unisce la capitale La Paz alla regione delle Yungas, la cosiddetta carretera de la muerte, sia… da brivido, con doppio senso di marcia, frane e massi da una parte e strapiombi a picco dall’altra, e lo stesso discorso può valere per le viabili tibetane e himalayane o per la strada del Cotopaxi in Ecuador. Nella lista “nera” troviamo strade in Brasile, Perù, Messico, Costa Rica e poi in Sudafrica, Namibia, Nigeria, Kenya, Marocco, Egitto, Cina, India, Pakistan, ma anche Inghilterra, Scozia, Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia.
Poteva mancare la Croazia? Chiaramente no, anche se negli ultimi anni la sicurezza è notevolmente migliorata con l’ampliamento della rete autostradale e con il rifacimento di numerose strade statali, tra cui anche la Litoranea, che in alcuni tratti, però, offre, sì, paesaggi meravigliosi, che però preferiremmo ammirare a distanza di… sicurezza. Andando verso la Dalmazia, effettivamente ci sono tratti piuttosto pericolosi lungo i quali un’uscita di strada avrebbe senza dubbio conseguenze gravissime. Per chi soffre di vertigini, è sconsigliato guardare a destra perché ci sono strapiombi che non hanno nulla da invidiare a quelli della Bolivia.

Le insidie della Ipsilon

Sarebbe troppo facile e banale includere in questa lista le strade di montagna, sia in Croazia che in Slovenia o in Italia, dove per salire verso i passi storici delle Dolomiti (Pordoi, ad esempio) e delle Alpi (Stelvio) si è costretti ad affrontare decine di tornanti pericolosi. Che le strade di montagna siano pericolose possiamo anche darlo per scontato, per cui ci si limita a valutare strade statali e autostrade, che secondo tutti i crismi dovrebbero garantire maggior sicurezza agli utenti del traffico.
Prendendo atto della segnalazione dell’ASIRT, ci potremmo limitare ai poco più di 56mila chilometri quadrati della Croazia, oppure anche ai soli 6.101 kmq complessivi delle regioni Litoraneo-montana e Istriana per fare un “campionato” a parte nel quale ci sono diverse “squadre” che potrebbero lottare per il titolo tra cui, oltre alle già menzionate Fiume-Zagabria e Litoranea adriatica, pure la Ipsilon istriana, una strada che invita alla velocità ma che va affrontata, invece, con estrema attenzione a causa delle numerose insidie che presenta praticamente in ogni suo chilometro, in quanto su essa si sviluppano velocità da autostrada anche se autostrada non è.

Guidatori croati «aggressivi e irresponsabili»

L’ASIRT, inoltre, ha preparato per i “giramondo” un vademecum con il titolo “Meglio saperlo prima di andarci…”, nel quale vengono indicate le cose relative al traffico stradale in un determinato Paese ritenute importanti per ogni automobilista. Cosa deve sapere, allora, chi va in Croazia?
Il “vademecum” inizia con l’avviso che i guidatori in Croazia hanno la tendenza all’irresponsabilità! I guidatori croati tendono a essere aggressivi e a superare i limiti di velocità, a guidare pericolosamente e vicino da dietro, non rispettando la distanza di sicurezza, a ignorare il semaforo rosso e a non dare la precedenza ai pedoni sulle strisce. Caratteristiche poco lusinghiere, non c’è che dire, e non basta. L’ASIRT informa i viaggiatori che i conducenti hanno la tendenza a sorpassare in curva e “lampeggiano con gli abbaglianti per avvisare la presenza di una pattuglia della polizia sulla strada”.

Autostrade e gallerie tra le più sicure in Europa

Ma non è tutto così nero in Croazia. L’ASIRT sostiene che le autostrade croate sono costruite secondo tutti gli standard di sicurezza e sono tra le più sicure in Europa. Lo stesso giudizio viene dato alle gallerie, “sicure e dotate di tutte le attrezzature di sicurezza e centri di monitoraggio del traffico”. Le strade statali, inoltre, sono generalmente in buone condizioni anche se alcune, come la Litoranea adriatica, presentano grosse insidie. Le condizioni delle viabili sulle isole variano in maniera considerevole e alcune sono veramente pericolose. Comunque sia, la Croazia continua a sviluppare la rete autostradale e sta migliorando di giorno in giorno…
Le strade nei centri urbani sono in buone condizioni – sostiene l’ASIRT – e nelle città maggiori il traffico è congestionato nelle ore di punta. Il parcheggio è un problema costante, che si acutizza durante la stagione estiva. Un’osservazione viene mossa al posizionamento dei semafori, “che rendono difficile la visione del cambiamento del colore ai guidatori delle auto che si trovano al primo posto nella colonna di automobili”.

L’ASIRT dedica uno spazio particolare alle principali città croate. Oltre a Zagabria, troviamo indicazioni sulla viabilità a Spalato, Ragusa (Dubrovnik) e Fiume. Cosa mai potranno dire per Fiume? Vediamo.
“A Fiume è piuttosto elevata l’incidentalità stradale. Il traffico è piuttosto congestionato, specialmente nel centro cittadino e gli ingorghi sono cosa di ordinaria amministrazione. A Fiume c’è un livello molto alto di traffico in transito, che riguarda in particolare gli automezzi pesanti che contribuiscono in maniera determinante alla creazione di ingorghi”. Sono considerati troppi gli autotreni che si avventurano nel centro cittadino e ciò riguarda specialmente quelli diretti al terminal container in Brajdica, che per il momento non hanno alternative in attesa che venga completata la rete stradale.
L’Associazione mondiale per la sicurezza del traffico stradale informa pure i viaggiatori del colore degli autobus delle linee urbane e suburbane, precisando che la compagnia “Autotrolej” dispone di veicoli di colore arancione e che la maggior parte delle linee suburbane parte dal terminal in piazza Jelačić, offrendo anche il numero di telefono. Insomma, non si può dire che non siano informati e nemmeno che i giudizi e informazioni non corrispondano alla realtà.
L’ASIRT informa pure del servizio taxi, affermando che “i prezzi in ambito urbano sono ragionevoli e che quelli per tratte più lunghe vanno negoziati in anticipo”…

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