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La Voce del Popolo – 230807 – Mazzaroli: no alle provocazioni di Vergarolla

Il binario entro cui procede il nostro proposito di normalizzazione dei rapporti tra Esuli e Rimasti, per addivenire ad una sempre più serena e civile convivenza, è – ne siamo ben consci – ristretto, condizionato com’è da antichi pregiudizi e da sempre possibili strumentalizzazioni politiche. Per non provocare facilmente intuibili suscettibilità, il “Libero Comune di Pola in Esilio” è da qualche anno, impegnato ad intessere con i connazionali di Pola, limitando i rapporti di tipo istituzionale e privilegiando quelli tra la gente comune, un dialogo pragmatico, finalizzato al conseguimento di obiettivi limitati, ma concreti e significativi; il tutto, basandolo su una condivisa volontà di superamento di passate divisioni che, anziché cadere dall’alto per un atto formale di riconciliazione istituzionale, germogli dal basso per reciproca comprensione, stima e chiarezza di intenti di quanti condividono e sentono sinceramente proprio detto proposito. Il “Libero Comune di Pola in Esilio” è, altresì, perfettamente consapevole che il succitato binario è, forse, anche più ristretto per quanto attiene i rapporti tra la nostra Minoranza e lo Stato croato; per questo impronta ogni propria iniziativa in modo da non mettere localmente in difficoltà la Comunità Italiana di Pola.
Ai predetti principi era improntata anche l’ultima annuale celebrazione della strage di Vergarolla ed è per questo che la nostra Associazione esprime agli amici di Pola il proprio sentito e sincero dispiacere per le difficoltà loro create, come rilevato dal quotidiano “Glass Istre”, dallo spiegamento da parte di alcuni giovani, assolutamente estranei all’organizzazione dell’evento, di striscioni tricolori evidentemente, ancorché silenziosamente, inneggianti all’Istria e Pola italiane. La cerimonia, per quanto improntata ad un sentito sentimento nazionale, oltre che ad umana pietà per le vittime di oltre sessanta anni fa, nulla aveva di nazionalistico né, tanto meno, di revanscistico. Per questo, sia i rappresentanti degli Esuli che dei Rimasti si erano adoperati, purtroppo invano, per far desistere dal loro proposito i predetti giovani e limitare la loro partecipazione alla deposizione di una corona di fiori, questa sì ben accetta, in omaggio alle vittime.
A questi giovani diciamo chiaramente che Esuli e Rimasti non sono più disponibili a tollerare la loro provocazione, deducibile anche dalla scritta esibita sulla maglietta indossata da uno di loro; che non c’è nessuna vanteria nell’esibire un tricolore laddove la nostra Bandiera è ufficialmente esposta sul Municipio cittadino e sulla sede della nostra Comunità Nazionale; che è villano – e, comunque, una mala interpretazione della democrazia – interferire con una Cerimonia alla quale non si è stati invitati, confidando sulla non volontà degli organizzatori di enfatizzare l’incidente provocato e, soprattutto, che non hanno alcun diritto di rovinare il rapporto di serena e civile convivenza che, con impegno di entrambe le Comunità, si sta cercando di costruire, basandolo sul reciproco rispetto.
A questi giovani vogliamo, infine, ricordare che l’unico scopo della commemorazione della strage di Vergarolla e quello di rendere omaggio alle vittime innocenti di quel luttuoso e tragico evento; vittime senza colore, né nere né rosse, povere vittime sacrificali di contrapposti nazionalismi ed ideologie che è nell’interesse di tutti, soprattutto dei più giovani, superare; vittime istriane di nazionalità italiana che come tali, e solamente in quanto tali, vogliamo ricordare ed onorare.

Silvio Mazzaroli
Sindaco del “Libero Comune di Pola in Esilio”

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