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La Voce del Popolo – 160108 – Slovenia: meno diritti per denominazioni bilingui

LUBIANA – “Prosegue, purtroppo, il trend sperimentato anche nelle scorse legislature, che si basa sulla convinzione, da parte dei colleghi della maggioranza, che per tutelare la lingua slovena si debba ostacolare l’uso pubblico dell’italiano nei territori nazionalmente misti”. È questo l’amaro commento del deputato al seggio specifico del Parlamento sloveno, Roberto Battelli, dopo che alla commissione per le nazionalità non sono passati ieri pomeriggio, martedì, gli emendamenti minoritari alla legge sulla delimitazione e denominazione degli abitati e delle vie. Con l’intervento alle norme di legge s’intendeva dare maggiore attenzione alla realtà minoritaria, considerando il fatto che nel passato, ad esempio, nell’ambito degli stradari cittadini, non è stata certo rispettata la tradizione del territorio. L’emendamento non ha ottenuto l’appoggio necessario in seno alla commissione e neppure quello che prevedeva il consenso delle Comunità autogestite della nazionalità, nell’area di competenza, sempre per quanto concerne la denominazione di vie e abitati. Nella legge viene confermata ad esempio la dicitura bilingue delle insegne, ma in pratica alla componente minoritaria è tolta la possibilità di deciderne il contenuto. “Siamo di fronte”, osserva Battelli, “ad un calo delle norme di tutela delle comunità nazionali. La legge attualmente in vigore, datata 1980, offriva la possibilità del consenso alla minoranza tramite l’allora Comunità d’interesse autogestita che fungeva da quarta Camera in ambito comunale. Un meccanismo che nella sfera della toponomastica, ma anche in altri campi, permetteva agli esponenti della CNI di decidere alla pari degli altri e in caso di voto contrario la norma non entrava in vigore. Tutto ciò non è previsto nel nuovo documento, per cui i diritti garantiti non sono più tali”. (cm)

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