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La Voce del Popolo – 040308 – Umago: riemergono reperti archeologici

UMAGO – Dagli scavi archeologici in corso in Piazza San Martino, che si trova di fronte al Museo civico e all'albergo "Kristal", stanno emergendo reperti molto importanti che potrebbero riscrivere parte della storia antica della città, un tempo isola e oggi penisola essendo congiunta alla terraferma a pochi metri dal municipio di Umago. Ieri, al Museo civico, ex Casa del Vescovà, la più antica di Umago, si è tenuta una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il team che effettua gli scavi, guidato da Biljana Bojić, l'archeologo Zoran Čučkovic, l'architetto Rita Počekaj, l'assessore Dimitrij Sušanj e la sovrintendente dell'Istituto per la conservazione dei beni culturali dell'Istria Narcisa Bolšec-Ferri.
Piazza San Martino si trova praticamente ai piedi del Museo, in uno spazio ristretto, fra l'albergo "Kristal" della ditta "Punta International", le mura di difesa della città e le case. Come spiegato durante l'appuntamento con la stampa da Biljana Bojić, si tratta di un'area di grande interesse archeologico, dove si sta scavando su cinque strati e dove sono emersi già molti reperti utili. Čučković ha parlato di numerosi affreschi, di cocci antichi, di 13 tombe dove erano sepolti molti più corpi di persone, di tracce della chiesa antica con affreschi molto rari. Purtroppo nell'area si trova una fitta ragnatela di tubature della canalizzazione, del telefono, dell'acqua, dove in epoche diverse si è scavato, contribuendo così alla distruzione di molte testimonianze antiche.
Gli archeologi hanno chiesto il permesso per rimuovere tre alberi che quasi sicuramente si trovano sulle fondamenta della chiesa antica che risalirebbe all'età preromana. Le radici degli alberi hanno ingabbiato le fondamenta del sito, per questa ragione ora saranno rimossi a mano, cioè senza l'utilizzo di scavatrici per non rovinare qualcosa di importante. Si calcola che tutto il sito si trovi al livello del mare, che dista una ventina di metri dalla piazza e questo dovrebbe significare un graduale innalzamento del mare di circa due metri negli ultimi duemila anni.
Grande soddisfazione per gli scavi è stata espressa dall'assessore alla cultura Dimitrij Sušanj, il quale ha ricordato gli sforzi profusi dalla città negli ultimi dieci anni per riportare alla luce la storia di Umago attraverso gli scavi effettuati nelle piazze Venezia, Libertà, a porto Salvore, Catoro-Tiola, San Giovanni e San Lorenzo. Duemila anni fa nel tratto di costa dell'umaghese la vita era florida, con molte piccole fabbriche e laboratori di ceramica e terracotta che per quel tempo risultavano importanti anche per i commerci e i traffici sia via mare che via terra.
A proposito Sušanj ha ricordato il frantoio per la molitura delle olive, scoperto un paio d'anni fa nella "Corte de le Ore" a due metri dalle fondamenta della chiesa.
Molto soddisfatta infine si è detta Narcisa Bolšec-Ferri, che ha sottolineato l'importanza degli scavi e dei reperti ritornati alla luce, ricordando però che il lavoro non è ancora finito e che, dopo aver tolto di mezzo gli alberi, gli archeologi dovrebbero arrivare all'antica chiesa, per la prima volta nominata nel 1693 e i cui resti sono stati ritrovati negli anni '60 dall'archeologo B. Marušić il quale aveva parlato nel suo rapporto di "… reperti antichi, resti di una chiesa e di affreschi importanti..". Il sito, nel tratto della chiesa aspetta ora che gli alberi vengano tolti di mezzo, per permettere agli archeologi di completare gli scavi.

Franco Sodomaco

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