La strage fratricida delle Malghe di Porzus

13.05.2025 – Una delle pagine più oscure della Resistenza italiana, verificatasi nel Friuli orientale 80 anni fa, sarà al centro dell’incontro che settimanalmente si svolge presso la sede del Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia in via Duccio da Boninsegna 23: mercoledì 14 maggio alle ore 17:00 si parlerà di Porzus.

«Domani in sede parleremo dell’eccidio di Porzus, un fatto tenuto purtroppo nascosto per lunghi decenni – spiega Claudio Girald, Presidente dell’ANVGD Milano – Sono passati ottant’ anni dall’eccidio nelle malghe di Porzus (7 febbraio 1945) e oggi la documentazione storica consente di misurare l’orrore di quella strage compita da partigiani italiani da parte di altri partigiani italiani. Quell’evento è la chiave di comprensione dell’intera tragedia del confine orientale al termine della seconda guerra mondiale e del silenzio con cui si volle nasconderla. Se nel resto d’Italia la Resistenza aveva uno scopo comune: liberare l’Italia dall’occupazione, nella Venezia Giulia si scontravano due obiettivi. Da un lato c’era chi combatteva per garantire e difendere l’italianità di rutta la regione, dall’altro c’era chi, obbedendo – purtroppo – agli ordini arrivati dal PCI di Roma, era costretto a lottare per strappare all’Italia l’intera regione, nel quadro di una strategia di conquista territoriale. Gli stessi comunisti giuliani si trovarono così di fronte a una scelta angosciosa: obbedire al partito o al loro cuore di italiani. I CLN giuliani furono così privati di ogni supporto militare e fu facile per Tito sottoporre l’intera regione, fin oltre l’Isonzo, ad una “liberazione coatta”, di cui gli italiani pagarono le conseguenze. I morti di Porzus furono la primizia dei massacri delle Foibe».

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