80 anni fa, il 27 gennaio 1945, la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz dimostrava al mondo gli orrori della Shoah e dello sterminio degli ebrei pianificato dalla Germania nazista.
Pochi mesi dopo tale data (diventata la ricorrenza civile della Giornata della Memoria) la Seconda guerra mondiale si concludeva in tutta Europa, ma per gli italiani del confine orientale iniziava la stagione degli orrori delle foibe, dell’occupazione jugoslava e del consolidarsi della dittatura comunista di Tito, fattori che avrebbero portato all’esodo di 350.000 istriani, fiumani e dalmati.
Le comunità ebraiche e le associazioni degli esuli adriatici si adoperano oggi per conservare la memoria di queste vicende, sviluppare la divulgazione e la ricerca scientifica e trasmettere queste pagine di storia alle nuove generazioni attraverso progetti didattici e specifici viaggi d’istruzione.
A tal proposito il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia compirà GIOVEDì 6 FEBBRAIO alle ore 17:00 presso la CASA DEL RICORDO (via di San Teodoro, 72 – Roma) una nuova tappa della proficua collaborazione avviata da anni con il Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità Ebraica romana.
Si svolgerà, infatti, l’incontro
LA MEMORIA E “L’ESEMPIO” DELLA VICENDA EBRAICA
PER IL MONDO GIULIANO-DALMATA
A 80 ANNI DALLA FINE DELLA GUERRA
Introduce Maria Grazia Chiappori (Consigliera dell’ANVGD Roma); Franco Laicini porta il saluto della Società di Studi Fiumani; intervengono Donatella Schürzel (Presidente ANVGD Roma), Claudio Procaccia (Direttore del DIBAC della Comunità Ebraica di Roma) e Stefania Buccioli (Società Filosofica Italiana); Gianni Polgar (Progetto Memoria) porterà, infine, la sua testimonianza di ebreo esule da Fiume.