REPLICA
Sul giornale del 24 settembre il signor Fabio Cigoi riferisce che da anni si chiede perché gli italofoni (ma voleva forse dire italiani? o magari si riferiva anche a sloveni e croati di lingua italiana?) di Istria e Dalmazia abbiano preferito la fuga alla difesa con le armi delle proprie case e terre.
Poiché anche a me è stata fatta la stessa domanda, alla quale non ho mai risposto, lo voglio fare ora, e lo farò con un’altra domanda alla quale ognuno potrà, se vorrà, dare una propria risposta: con quali armi la popolazione civile avrebbe potuto e dovuto affrontare le formazioni partigiane di Tito, agguerrite e ben armate dagli angloamericani, tanto da essere state in grado di mettere in fuga niente meno che la Wermacht, oltre che il più modesto esercito italiano? Col fucile da caccia? O forse bastava il forcone da fieno, arma popolar-rivoluzionaria per antonomasia? Come vede, signor Cigoi, il suo quesito non è ingenuo, e lo dico senza offesa, è solo stupido, perché affronta in modo estremamente superficiale, e con tono ironico, un argomento che, fatta salva ogni altra considerazione, ha comunque inflitto sofferenze infinite a persone del tutto innocenti.
Walter Grison